Il lettore (come me), medio e mediocre, estraneo ed estromesso da questo genere di passioni, può rimanere persino un po' turbato a questi versi… Come è giusto che sia, perché l’esplosione di amore contagia e turba la banalità di quanti vi assistono.
Ma come - obietta il benpensante - ? il fuoco divampa e distrugge, è tutt’altro che il toccasana per “le crepe nascoste e soffuse / del mio animo ustionato dal gelo”. Ci vorrebbe rugiada fresca, lenta e costante, coerente e penetrante.
Ma è impossibile non indulgere all’”attimo intriso di eternità”, non lasciarsi travolgere dall'esplosione della fiammata.
E c'è tutto lo sforzo per accettarla e goderne, riconducendola ai ritmi equilibrati delle stagioni, al mondo della natura, che di sapienza è plasmata.
Lo stile si fa personale, felice connubio di ricercato e spontaneo al tempo stesso, difficile da ottenere.
Ma sfocia in un ultimo verso, quasi involuto e stentato, di diverso tenore, che lascia un qualche alone di mistero.
Un bel lavoro anche stavolta, a mio modesto avviso. |