Recensioni per
Ricordi di un Passato Presente...
di fenice64

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/05/24, ore 01:54

Tutto ciò è molto vero. Tante volte, il passato condiziona il presente, le nostre scelte, le nostre azioni e non ci lascia liberi. Ci plasma il carattere, nel bene e nel male. E’ vero anche che, se è così invadente e vincolante, non è davvero passato. Dimenticarlo è impossibile e anche improduttivo. Va disinnescato, reso inoffensivo, in modo che da esso si possano trarre soltanto le cose positive, gli insegnamenti.

Recensore Veterano
03/05/24, ore 23:54




Ciao Elena, mi complimento con te per questo componimento particolarmente introspettivo, in cui ritrovo molto di me stessa. Leggendo i tuoi versi, infatti, ho pensato a quanto spesso io torni indietro con la mente a qualcosa di temporalmente distante ma emotivamente ancora vicino, a quanto spesso mi succeda di sentirmi trattenuta da qualche forza interiore ad una specifica situazione, ad un certo vortice di ricordi o in generale a qualcosa insito nel mio passato. Quanta fatica che facciamo per ritrovare noi stessi e rimetterci nella direzione del presente; c'è persino chi dopo tanti anni ancora non riesce a lasciar andare ciò che è rimasto in sospeso o irrisolto e se lo trascina dietro immutato nonostante il passar del tempo. Mi trovo d'accordo con le tue parole: quando il passato affiora dalle fibre della memoria e viene a bussare alle porte del nostro animo, molto probabilmente non è ancora del tutto passato. Di esso rimane ancora una sorta di fantasma, che continua ad infestare il nostro presente, senza consentirci di viverlo pienamente, infatti sono dell'idea che ciò che non viene adeguatamente riformulato e rivissuto tenda a riproporsi in continuazione nella nostra vita, nell'attesa di trovare un certo senso nella sfera dei significati che diamo agli eventi e di venire assimilato fino in fondo. Ciò che non trova il suo posto nel nostro mondo interiore continua a premere con incisività fino a che non prendiamo il coraggio a due mani e lo guardiamo in faccia, con lucidità, per affrontare i nodi critici che porta con sé e accoglierlo come se fosse un vecchio amico. È importante che prima o poi questo processo avvenga, perché come scrivi anche tu l'oggi è sfuggente e l'unica dimensione temporale che ci appartiene è il presente: non possiamo permettere che ciò che è rimasto in bilico del nostro passato sovrasti e oscuri la bellezza degli attimi di cui si compone l'oggi, in quanto ciò che buttiamo al vento non sempre ci torna indietro. Inoltre mi piace pensare che il passato abbia per così dire un valore educativo: se esso continua a vibrare dentro di noi, possiamo cercare di guardare in profondità a quanto ci è successo ed estrapolare da ogni esperienza di vita, anche la più dolorosa e apparentemente inutile, un insegnamento, una lezione importante, o qualcosa di positivo che ci consenta un viaggio più sicuro verso il futuro. Come al solito mi piace come scrivi ed esprimi i concetti! Spero di rileggerti presto!


(Recensione modificata il 03/05/2024 - 11:57 pm)

Recensore Master
26/04/24, ore 12:31

Stavolta, mia cara Fenice, non ti nascondo che la tua poesia mi ha toccato a fondo nell’intimo, e lì c’è rimasta, e lì l’accarezzo.
Con i tuoi consueti lunghi versi, lunghi perché quasi sempre più estesi delle canoniche undici sillabe; ma avvolgenti, come valve che racchiudono preziose perle adamantine.

Pensa che ieri, soppesando il fatto che fosse la Festa delle Liberazione, avevo espresso il desiderio - scivolando su un piano più personale e senz'altro meno patriottico - di essere liberato dai ricordi, che altro non sono che pensieri che riaffiorano dal passato. Liberato, per poter vivere il presente con più entusiasmo (“il Passato torna invadendo il Presente”, scrivi) e il futuro con più fiducia (senza la fatica di “trovare una via che ti traghetti verso il Futuro”, scrivi).

Inquietante l’illustrazione che pubblichi, apparentemente rilassante col suo tripudio onirico di cieli ed acque azzurre, ma con due occhi chiarissimi che calamitano e non ammettono distrazioni.

Ed eccoli, i Ricordi, spuntano pretenziosi, non vogliono relegare il Passato a cosa ormai finita, forse perché non si rassegnano a far passare sotto silenzio un percorso “lungo e a tratti tortuoso”, o forse perché durante il cammino abbiamo disseminato troppe tracce di noi.
Eccoli i Ricordi, anche se belli, che ci incatenano a quello che fu.

Ancora una volta regali immagini che rapiscono (“il profumo della terra e l’odore del mare”) e quel modo accattivante di rivolgersi a se stessi con la seconda persona singolare.

Senza lesinare su un finale che commuove, col suo proposito di “rinnovata” - e ritrovata, si spera - serenità e la presentazione della vita come madre, dispensatrice di bello e di buono, e non come matrigna.

Un caro abbraccio.

Recensore Veterano
26/04/24, ore 05:16

Ciao cara
Con questi tuoi splendidi versi metti in luce che il passato ci insegna e ci pone di fronte i nostri errori, un modo per superarli e per guardare oltre, attingendo nell oggi e nel futuro a questi sbagli come lezione di vita..
Complimenti i tuoi versi sono degli esempi di pura e leggiadro modo di scrivere in poesia
V

Recensore Master
25/04/24, ore 05:39

Buongiorno
Il passato alla fine è la nostra radice, è un cammino che ci ha insegnato cosa fa male e cosa invece ci fa stare bene. Uscire dal percorso a volte è difficile.
Anzi... Sempre o quasi.
☺️