Recensioni per
Massacre
di Scarlett Queen

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/06/24, ore 18:47
Cap. 1:

aaaah... ora sì che si ragiona.
Scrivere una recensione per una storia EFFETTIVA mi pulirà il palato dalla half hassed recensione che ti ho lasciato per il non-capitolo finale di Makima. Diciamo che ci ho messo anche così tanto a passare - oltre a ciò che già sai in realtà - perché questa shot qua NON MERITAVA una recensione stanca da persona che vuole morire.
Voglio dire.
Dopo la settimana lavorativa, sono stanco.
E voglio morire.
Ma non ABBASTANZA per non lasciarti una recensione bella! (anche se, come sempre: come va? Spero tutto bene, my gurl)

Dunque dunque, direi che qua è il caso, innanzitutto, subito di partire con assoluti complimenti totali perché... this is a work of art. Hai creato una di quelle atmosfere, fin da subito, che sono quelle che mi piacciono più in assoluto. Un inizio simile sa così tanto di When They Cry che è semplicemente una gioia immonda per queste spoglie mortali - ti parlo da persona che... uuuh... ammette che non ha mai visto When They Cry in vita sua... però sa robe! - è che ha dato molte vibes, inizialmente, contrastanti.
Sai com'è: dopo carnage ciò che avevo in mente era una bruttura come quella di quella storia, in cui la ragazza genuinamente buona in tutta la faccenda subisce una delle cose più brutte che una persona può subire. Al settimo cielo dell'essermi sbagliato.
Perché se da una parte ero pronto al classico 'mental Breackdown dopo un brutto evento' non mi aspettavo un brutto evento SIMILE. Che è comunque meglio di ciò che è accaduto in Carnage.
Comunque, lo slittamento che passa da 'strano caso di cronaca nera' a, letteralmente, Inunaki Village, è stato ciò che mi ha fatto urlare. Io AMO il concept del luogo maledetto, isolato dal resto del paese perché nido di un male così tanto depravato da angosciare e terrorizzare tutti. Hai sfruttato al meglio l'effetto Uzumaki di Junji Ito ed hai fatto tuo il lavoro. Un VERO capolavoro, in realtà.
Una figata di perfetto esempio di 'Cosmic Horror Giapponese' che, ovviamente, come ogni orrore lovercraftiano giapponese, comprendeva anche antropodi.
E dove ti sbagli, no?
E ovviamente, il reveal finale di questa mostruosità che ha letteralmente corrotto e mutato un intero paesino di stronzi, è stato la ciliegina sulla torta. Non mi dilungo troppo sul combattimento, perché Ren armato solo di pistola, rabbia e buona volontà ha ucciso un Dio Ottuso della follia, è stato semplicemente magico e testosteronico che non ti dico, però il design della creatura merita parole a parte. Voglio dire, era un perfetto miscuglio tra Eternità di CSM, l'Uzumaki di beh, già sai,e... un qualcosa uscito direttamente dallo Splatterverse.

E qua urge la mia teoria strampalata: non è che la storia è ambientata nello stesso universo narrativo? Perché le analogie ci sono! Ok, allora, voglio dire, sicuramente gli eventi sono stra mega scollegati tra loro, soprattutto con la questione Cavalieri dell'Apocalisse e quant'altro e il fatto che, il Westifield, sembra comunque non coincidere con sto macello successo in Giappone... però la questione del 'io vedo la vera realtà' mi ha dato da riflettere. E voglio dire, il mondo è vasto, quindi non oso immaginare quanto lo sia quello delle dimensioni ultraterrene popolate da aborti di incubo.
Insomma, magari questa follia di viscere e disgusto non era classificabile come Freak, ma sicuramente ci si avvicina. Magari non arriva dall'Inferno, ma da qualche altra dimensione distorta?
Sarebbe da speculare...
Comunque, carissima, ho apprezzato enormemente questo piccolo capolavoro horror e grottesco. Dovresti scriverne di più di queste meraviglie horror splatter tutte disgustose con body horror bellissimo, ne vado VERAMENTE matto!
Ora, nella speranza che io riesca a passare da altri lidi tuoi, a presto!

- Nah, I'd Rewiew -

Recensore Master
20/05/24, ore 17:30
Cap. 1:

Eccomi qui! Non sapevo di cosa parlava questa storia, non ho letto neppure la trama, ma forse è stato un bene, perché in questo modo sono rimasto col fiato sospeso dall’inizio alla fine, rimanendo incollato alla prosa e valutando attentamente il world building di questo universo horror.
C’è sicuramente tanto Stephen King in questa shot (che sia voluto o meno, mi ha subito fatto pensare a Insomnia e IT) ma anche Lovecraft, perché in fondo il concetto di un’entità senza forma – o quantomeno, impossibile da comprendere – che infesta una cittadina è nata da lui, per poi essere rielaborata in più occasioni dal Re del brivido. Naturalmente, c’è anche quel retrogusto di horror marcato giapponese indistinguibile, che mi ha riportato alla mente anime quali Hirugarashi per l’ambientazione rurale, quasi isolata, e il gruppo di anziani di turno che cerca di frenare la diffusione di quella che, di fatto, è un’infezione, ma non del tipo che si potrebbe debellare con un qualche vaccino.
Il Marcio è sicuramente un’entità spaventosa e di tutto rispetto, una creatura parassitaria che si nutre del dolore e della sofferenza delle sue vittime, ma che in questo caso non mira semplicemente a mantenere uno status quo come IT, ma di fuggire dalla propria gabbia, una prigione in cui si è ritrovato imprigionato per chissà quale motivo (idea per un prequel), e i cui carcerieri sono solo un manipolo di uomini che ancora ricordano cosa si nasconde nell’oscurità del mondo. Ma non sono gli unici combattenti sulla piazza, ed ecco che in questa storia sanguinolenta arriva Ren: un po’ John Constantine, un po’ Kiritsugo e un po’ Dottore per il suo modo di esprimersi e fronteggiare minacce di tipo cosmico, è senz’altro il tipo di protagonista che mi piace, di buon cuore e scanzonato, fuori dall’ordinario, ma comunque disposto a fare ciò che è necessario per assicurare la sopravvivenza dei molti, anche di macchiarsi le mani di sangue.
Il suo legame con il Marcio ha reso la vicenda ancora più avvincente, aggiungendo quel pizzico di personale tanto necessario per costruire una rivalità horror degna di tutto rispetto, in modo non dissimile a ciò che King aveva fatto con i perdenti.
Scene d’azione brutali e ben congeniate si chiudono con un finale agrodolce, ma che comunque riecheggia delle note di un lieto fine quantomeno accettabile per i protagonisti, una sorta di consolazione nonostante le tragedie affrontate. Meglio di niente, dico io… ma la guerra contro il Male non è certo finita, poiché questi non dorme mai. Cambia solo forma…

Recensore Master
16/05/24, ore 23:28
Cap. 1:

Magnifico lavoro che mi ricorda alcuni dei migliori fumetti e romanzi horror che mi sono capitati tra le mani nel corso degli anni( tra cui alcuni bellissimi anni di Dylan Dog) l' atmosfera generale e l' ambiente sono descritti in maniera tanto minuziosa quanto intrigante, costruendo bene la tensione fino al necessario jumpscare, coi tuoi abomini che fanno sempre la tua porca figura e Ren che si mostra come un protagonista relativamente semplice, ma molto carismatico. Apprezzo molto anche perchè mi sto recuperando gli ultimi due Onimusha e mi ricorda quel figo di Soki. Grammatica a sua volta pulitissima a parte un errore di battitura o due.