Recensioni per
Le sirene del Donegal
di Jordan Hemingway

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/08/24, ore 18:11

III
TERZO POSTO, CON UN TOTALE DI 46,5/50
Le sirene del Donegal, di JordanHemingway

Grammatica e Stile: 10/10 (media tra 10/10 di g. e 10/10 di s.)
La grammatica è perfetta! 10/10
Anche dal punto di vista stilistico, il racconto si mantiene su un livello molto alto, andando a integrare alla perfezione il contenuto tramite la forma. La lettura risulta veramente scorrevole ma mai banale: ti sei mantenuta su toni e atmosfere ben precisi, cupi fin dal principio grazie a un alone di mistero, alla lieve sensazione che qualcosa non stia andando per il verso giusto anche quando sembra essere una serata come tutte le altre per i soldati di inglesi di stanza in Donegal…
Hai rispettato alla perfezione gli stilemi del soprannaturale con toni gotici (mi hai ricordato molto i racconti di questo tipo dell’Ottocento, a tratti), ma sei anche stata in grado di aggiungervi il tuo tocco personale, arricchendo la storia con carattere. Ad esempio, mi sono piaciute molto le domande retoriche che hai inserito all’interno della prosa, come ad esempio “Era la voce di Bones o solo l’effetto di quell’atmosfera malsana?” e molte descrizioni costruite a mo’ di climax grazie a una progressività data dalla punteggiatura, che contribuiscono con le atmosfere a innalzare sempre di più il senso di tensione e di soffocamento per il protagonista e per il lettore.
I dialoghi, poi, sono il vero fiore all’occhiello di questo racconto: i personaggi sembrano davvero vivi, completi: dalle loro parole non emerge solamente un significato ma un intero background. Già da pochissime parole i soldati possono essere distinti dagli abitanti del luogo, mentre le parole delle due cameriere sembrano sempre avere un doppio significato, accompagnate dal particolarissimo sguardo dato dagli occhi verde acqua.
Anche il lessico è sempre chiaro e adatto al contesto e ai personaggi.
Non posso che assegnarti il punteggio pieno.

Trama e Originalità: 9,5/10
Parto dall’originalità, che tutto sommato è l’unica “pecca” (comunque veramente minima) di questo racconto, dovendolo ovviamente valutare da un punto di vista tecnico. Una storia rientrante nel filone “soldati stranieri invadono una terra molto spirituale e rimangono uccisi dalle creature soprannaturali del luogo” non è infatti una novità, ma leggendo non ho provato una sensazione di “già visto”, questo grazie alla profonda caratterizzazione che hai dato all’ambientazione, facendo emergere molto bene l’unicità dei borghi marittimi irlandesi rispetto a qualsiasi altro luogo al mondo. Il continuo fondersi tra realtà e soprannaturale, tramite la narrazione e le sensazioni del protagonista, ha poi acuito quest’attenzione al dettaglio.
Da un punto di vista tecnico la trama funziona molto bene. Mi è piaciuta molto l’assenza, nell’incipit, di un diretto riferimento al professore, facendo intendere fin da subito che si tratti di un racconto dopo molto tempo da quando i fatti avvennero, ma facendo emergere solo verso la conclusione la vera natura del flashback: anche qui, un perfetto escamotage per aumentare il senso di “vago e misterioso”. Il racconto procede poi linearmente, privo di buchi e ricco di richiami simbolici, fino alla chiarificazione finale del contesto.
Il finale in bilico tra scienza e soprannaturale, con la diagnosi di ptsd e di paranoia indotta e l’immagine della cameriera volutamente ambigua e descritta con termini tratti dal gergo marittimo, ovviamente mi è piaciuto tantissimo, mantenendo l’atmosfera di straniamento che aveva caratterizzato le sezioni precedenti e lasciando anche alla fine un piccolo dubbio da interpretare al lettore: è davvero tutta una suggestione creata da quest’ossessione del protagonista che è aumentata negli anni successivi al trauma, o c’è davvero qualcosa di sinistro nella locanda che riconduce direttamente alle sirene?
Lo ripeto anche qui: hai veramente preso ciò che ai miei occhi rende speciale il genere soprannaturale dark/realistico, questa tensione tra realtà e ciò che la eccede, e l’hai resa la vera protagonista di questa storia.
Infine, la ricostruzione storica: come tu stessa hai detto nelle note non è esatta e non punta ad esserlo, ma a parte il cambiamento di data rispetto al fatto storico a cui ti sei ispirata non ho notato incongruenze. I rapporti tra soldati inglesi del Royal Irish Constabulary, gli abitanti del luogo e la minaccia dell’IRA sullo sfondo sono risultati realistici pur rimanendo “sullo sfondo” rispetto a quanto sarebbe avvenuto in un racconto storico.
A parte una piccola detrazione per l’originalità, quindi, non posso che congratularmi anche per quanto riguarda questo parametro!

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Mi è piaciuta moltissimo la scelta di non dare un nome al tuo protagonista, lasciando che ad emergere fosse la sua esperienza soprannaturale, di fronte a cui un uomo comune, sebbene fosse un soldato addestrato, non ha potuto nulla se non sperare nella propria sopravvivenza.
Dalle sue parole emergono sia l’ansia e lo shock, sia la lucidità: quanto riportato sembra vissuto il giorno precedente, non molti anni prima, grazie alla ricchezza di dettagli che realisticamente rimangono impressi in seguito ad avvenimento traumatici (salvo rimozione, che si presenta però coerentemente subito dopo la visione diretta della sirena e il probabile svenimento: per quanto a lungo si è trascinato verso l’entroterra, perdendone ogni cognizione?).
Non c’è però solo il racconto, ma una continua introspezione intrecciata tra passato e presente (con commenti a posteriori, ricostruzione delle emozioni, persistente senso d’impotenza e di “avrei dovuto saperlo”) che rende il tutto ancora più realistico, facendo davvero credere a chi legge che sia naturale che siano emerse delle sirene dagli abissi notturni.
Nel dialogo col professore, il protagonista è rimasto coerente con quanto era convinto di aver visto, pur mostrandosi non completamente ostile alle idee del suo interlocutore: pur non fidandosi delle sue parole riguardo alla paranoia indotta ricerca il suo aiuto, fino al punto di ritornare con lui sulla spiaggia di Clonmany subito dopo la conclusione del racconto.
Anche il professore (psichiatra?) è molto coerente con il genere soprannaturale, risultando l’unica figura davvero superiore alla superstizione locale: Bones ostentava ad alta voce di non crederci, ma ha voluto ugualmente recarsi sulla spiaggia col solo proposito di sfidarla, mentre Sterling (il personaggio più razionale del primo trio di soldati del R.I.C.) ha agito sì con cautela, ma anche con persistente inquietudine, come dimostrato dai movimenti sempre più incerti della lampada in lontananza fino all’attacco subito dalle sirene.
Queste ultime, infine… molto, molto particolari. Non conoscevo la leggenda delle Marrow e sicuramente andrò a informarmi di più a riguardo, perché già il tuo racconto è stato in grado di incuriosirmi. La storia del vecchio vuole volutamente essere spaventosa per i soldati, ma è allo stesso tempo ben dettagliata e riassume perfettamente la spiritualità e il folklore dell’Irlanda rurale e marittima, mondo completamente diverso rispetto a Dublino e alla razionale Inghilterra.
Delle due cameriere (“stranamente” simili, non solo nella descrizione di occhi e capelli che le avvicina alle sirene ma anche nei modi di fare e di rivolgersi ai clienti, togliendo ovviamente le differenze di linguaggio dovute al periodo storico) ne ho già parlato in precedenza, un vero tocco da maestra del brivido!
Ancora una volta non posso che ripeterti i miei complimenti e assegnarti 10/10.

Bonus: 7/10
Luogo – Europa: La storia è ambientata in Irlanda, e il contesto è sviluppatissimo: sia lo scontro tra gli inglesi e l’IRA, sia le leggende locali hanno un ruolo fondamentale all’interno della trama. Bellissime inoltre le descrizioni ambientali. 2,5/2,5
Genere: Non avendo utilizzato uno dei generi proposti non hai diritto ai punti bonus, ma sono molto contento che il contest ti abbia comunque dato modo di sviluppare quest’idea! 0/2,5
Colore – Verde Acqua: L’utilizzo del colore mi è piaciuto moltissimo, poiché costituisce il fondamentale collegamento tra la cameriera del pub e le sirene, dando alla storia un alone di mistero e tensione sempre maggiore. Ottimo! 2,5/2,5
Oggetto – Fucile: L’oggetto è presente in quanto elemento costituente l’armamentario dei soldati inglesi. Tuttavia, avresti potuto inserirlo in modo un pochino più incisivo (ad esempio con una frase come “tutto ciò che rimase dei miei compagni divorati fu il fucile, abbandonato sulla spiaggia”, o facendo in modo che il protagonista provasse a sparare contro le sirene). 2/2,5

Titolo: 5/5
Il titolo è stupendo, perfetto per un racconto che mescola elementi di horror gotico e di leggenda tradizionale: rimanda fin da subito all’ambientazione e riassume perfettamente il racconto nella sua essenza territoriale e soprannaturale, contribuendo poi con l’incipit a creare quell’atmosfera oscura tipica del mare nelle notti di luna nuova. Se vedessi un romanzo con queste premesse, lo comprerei all’istante! Non posso che attribuirti il punteggio pieno.

Gradimento Personale: 5/5
Inutile dirlo ancora, perché l’avrai capito: il racconto mi è piaciuto moltissimo fin dalla prima lettura, che mi ha catturato e che ho terminato veramente in un batter d’occhio. Ritornandoci su con più calma, però, nonostante la lunghezza non particolarmente estesa sono riuscito a scorgere nuovi dettagli, nuove interpretazioni dei fatti e della leggenda… e in una storia dalla trama lineare come questa non è affatto una cosa scontata! Titolo accattivante, stile avvincente e introspezione accurata hanno poi arricchito l’insieme.
Come sai, del resto, amo le ricostruzioni accurate di contesti e ambientazioni, e tra le tue righe ho davvero rivisto le coste atlantiche e il folklore del Donegal.
Ai fini del contest è un peccato che tu non abbia utilizzato il pacchetto per intero, ma questa storia meritava davvero di essere scritta e sono davvero felice di averti dato un’occasione per proporla :)

Nuovo recensore
05/07/24, ore 18:01

Davvero ben scritta, ti lascia con il fiato sospeso per tutto il tempo! La chiusura finale, con la cameriera, da un tocco di mistero e di "brivido" ulteriore. Mi piacerebbe leggere altre storie legate a questa, magari con un approfondimento del punto di vista delle Marrow.

Recensore Master
05/07/24, ore 10:00

Ciao^^
come sempre una bellissima storia, dai contenuti sinistri e inquietanti.
Tutto comincia con tre soldati di stanza in una nazione ostile: il pragmatismo britannico si scontra con i miti e le leggende di una terra che ha sempre visto come un terreno di conquista, senza mai cercare di capirla fino in fondo.
Come nel bellissimo fumetto di Hugo Pratt "Sogno di un mattino di mezzo inverno", che ti consiglio se non l'hai letto, sono le creature soprannaturali a difendere la loro terra laddove le armi convenzionali falliscono.
Mi piace molto l'atmosfera cupa che hai creato, con la spiaggia su cui aleggia il mistero delle sirene.
Complimenti per questa bella storia e in bocca al lupo per il contest!^^