Recensioni per
Ultimo raggio del giorno.
di Owenarcher

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/08/24, ore 18:08

V
QUINTO POSTO, CON UN TOTALE DI 38,55/50
Ultimo raggio del giorno, di OwenArcher

Grammatica e Stile: 8,55/10 (media tra 9,1/10 di g. e 8/10 di s.)
La grammatica è quasi perfetta, ho trovato solo qualche imprecisione.
“Allert” – “Alert” -0,20
“un’altro luogo” – “un altro luogo” -0,20
“Il diamante incastonato dall’anello che estrasse, fu colpito…” virgola tra soggetto e verbo. Per evitarlo, avresti potuto chiudere l’inciso inserendo un’altra virgola dopo la parola “diamante” -0,50
Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9,1/10.

Inizio la valutazione dello stile con un appunto sull’impaginazione: non so se si sia trattato di un problema con il codice html o di una tua scelta, ma la presentazione “a blocco di testo” senza capoversi mi ha reso la lettura abbastanza impegnativa. Andare a capo con uno stacco non è solo una scelta grafica (cosa che non rientra nella scaletta di valutazione) ma talvolta è necessario per evidenziare passaggi quali stacchi temporali, cambi di punto di vista o di ambientazione, ecc., e questo elemento è purtroppo mancato all’interno del racconto.
La tua scrittura mi è piaciuta: mi ha ricordato molto i ritmi del parlato, soprattutto nell’utilizzo della punteggiatura (e, ancora una volta, che peccato che le pause non siano state opportunamente rappresentate dall’impaginazione!), ed è stata in grado di unire molto efficacemente parti narrative a parti di introspezione e descrizione ambientale, fondendole all’interno del flusso dei pensieri e dei movimenti del protagonista. Sei stato molto bravo soprattutto a collegare condizioni climatiche ed emozioni, fornendo molti spunti sensoriali che hanno completato davvero bene le sequenze introspettive.
Come piccolo difetto, vorrei segnalarti l’utilizzo forse un po’ eccessivo delle inversioni sintattiche che mettono il verbo a inizio frase. Le trovo utili quando si vuole sottolineare il significato della parola messa in prima posizione, ma se ripetute in più momenti (spesso anche vicini tra loro) vanno ad appesantire la lettura, vista la struttura base SVO (Soggetto – Verbo – Oggetto) della lingua italiana.
Già solo nelle prime cinque righe, usi questa tecnica per quattro volte, e poi ancora nel corso del testo (ovviamente non mi riferisco alle frasi con soggetto sottinteso, ma proprio a quelle con inversioni sintattiche come “Fitta cadeva la pioggia” o “Era magro, Francesco”).
Il lessico mi è piaciuto abbastanza, pur non risaltando per complessità si adatta bene alla caratterizzazione di studente di materie scientifiche del protagonista, mantenendosi su toni diretti e precisi anche quando le descrizioni virano verso immagini più “poetiche”. Anche se per mio gusto personale non è il modo di scrivere che preferisco, qui l’ho apprezzato tantissimo perché è andato ad intrecciarsi perfettamente con la caratterizzazione, completandola.
Non ci sono discorsi diretti, ma quello indiretto con il controllore (non lo segno come errore, ma la maiuscola non era sempre necessaria) è stato gestito abbastanza bene, forse poteva essere un po’ più concitato vista la situazione surreale del momento in cui i due non erano affatto calmi.
Considerando il principale pregio dello stile, ossia la coerenza con la caratterizzazione e con il genere scelto, e le criticità che ho elencato prima, assegno come punteggio 8/10.

Trama e Originalità: 6,5/10
Purtroppo, la gestione della trama è stata il punto critico del racconto. L’idea di base è infatti molto buona e decisamente originale (a parte la questione della radiazione proveniente dagli schermi, già vista, ma comunque non abusata), soprattutto per la permanenza dei vestiti a racchiudere la forma di un corpo che ormai non è più presente, ma trovo che non sia stata sviluppata a dovere. Troppi punti sono trattati velocemente e, se in alcuni casi questo contribuisce al senso di mistero, dall’altro lascia il lettore spiazzato per l’eccessiva sbrigatività del ritmo narrativo, che sopravanza di troppo il tempo della storia (ossia lo scorrere naturale degli eventi). L’assenza di stacchi grafici rende anche un po’ arduo capire quando effettivamente avvengono questi salti temporali, se non dopo un paio di frasi.
Per esempio, l’ho capito alla terza lettura che le prime righe fossero un flashback, e continuavo a chiedermi cosa ci facesse il protagonista con una giacca logora e sporca di fango per mimetizzarsi sul treno.
L’inizio comunque, dalla descrizione ambientale fino al dialogo col controllore, è la parte migliore: stabilisce al racconto un certo ritmo, sì con scene d’azione e suspense ma mediamente lento e concentrato sulle descrizioni emotive e ambientali. Tuttavia, da lì in poi il ritmo del racconto accelera enormemente, tanto che la seconda parte sembra quasi il riassunto di una storia più corposa, creando proprio un senso di sbilanciamento. Penso che probabilmente ciò sia dovuto al fatto che hai consegnato la storia quasi al limite della scadenza del contest, quando invece sarebbe servito un po’ più di tempo per approfondirla e completarla.
In un secondo si passa alla scoperta di ciò che è accaduto, all’interno del bar, alla spiegazione raffazzonata delle radiazioni da parte dello scienziato alla radio, alla vita solitaria per chissà quanti mesi in mezzo al bosco (perché poi non rifugiarsi almeno in una baita? Capisco invece la lontananza dalla città per evitare gli schermi). Tutto succede troppo in fretta, non lasciando spazio al lettore perché, dove o come le cose che hanno portato Francesco a ritirarsi sulle montagne sopra il lago di Como siano successe. Il senso di mistero che circonda la comparsa della radiazione si espande troppo, andando proprio a eliminare parti che sarebbero invece state necessarie alla comprensione del testo: perché Francesco non cerca di contattare qualcuno per ricevere aiuto o per collaborare e si nasconde ostinatamente? Da dove inizia la sua fuga? In quali condizioni vive? Perché il diamante emana la radiazione pur non essendo un dispositivo elettronico (approfondisco questo punto parlando dei bonus)?
Il finale aperto in sé mi è anche piaciuto, non era necessario dare una risposta riguardo a cosa accadesse alle persone colpite dalla radiazione né la vera origine di quest’ultima, ma trovo che i dubbi precedenti a ciò avrebbero dovuto essere un po’ più chiariti.
In generale la storia è comprensibile e non presenta buchi o incongruenze di trama, ma dal mio punto di vista risulta nella sua seconda parte semplicemente incompleta, con troppi temi accennati solo superficialmente. Ottima invece l’originalità, che ti ha aiutato a mantenere buono il punteggio: 6,5/10.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8,5/10
Anche dal punto di vista della caratterizzazione ho riscontrato un problema analogo a quello che ti ho segnalato per la trama, sebbene decisamente meno accentuato! La figura di Francesco riesce comunque a emergere, a non risultare incompleta.
L’introspezione è molto buona: coerentemente con lo stile scelto per la prosa, anche il flusso dei suoi pensieri è preciso, ordinato, “tecnico” e basato su collegamenti logici. Tramite questo è possibile già intravedere il suo tipo di personalità, creando ovviamente un interessante contrasto con l’evento soprannaturale che sta avvenendo intorno a lui. Proprio per questo motivo ho apprezzato molto l’espediente dello scienziato alla radio, grande classico della fantascienza, perché mostra ancora meglio questa predisposizione del protagonista a volersi aggrappare a un nome competente e conosciuto per provare a dare un senso logico a ciò che sta accadendo.
Trovo solo che gli siano mancati due elementi, ovvero un po’ più di background (ma questa è una nota abbastanza marginale, anche se mi sembra assurdo che una volta solo nei boschi non pensi mai alla sua vita precedente, alle cose e alle persone che l’animavano, ad eccezione del solo lago) – ma questo penso l’avresti inserito nella parte di trama “mancante” tra la fuga e il ritrovamento del cappotto – e soprattutto una spiegazione del perché compia certe azioni, un po’ le stesse che ti avevo riportato per la trama come piccoli buchi non chiariti. Così come manca un flusso narrativo, infatti, manca anche tutta questa parte di introspezione e di ponderazione delle scelte, che invece nella parte introduttiva del racconto era stata ben approfondita! È davvero un peccato, soprattutto perché probabilmente si è trattato di una questione di tempo a disposizione per scrivere.
I personaggi secondari sono appena abbozzati ma riescono a interpretare alla perfezione i ruoli per cui sono stati inseriti, soprattutto la ragazza riesce ad essere incisiva pur non parlando né sollevando mai lo sguardo dal cellulare. Avresti potuto accentuare un pochino l’agitazione del controllore, ma, come detto prima, penso che questa sia stata più una questione di scrittura dei dialoghi.

Bonus: 7/10
Luogo – Europa: Il racconto è ambientato nei pressi del Lago di Como e sulle montagne circostanti, per cui il prompt è stato rispettato. Non assegno il punteggio massimo solo perché avrei preferito trovare qualche descrizione ambientale in più che distinguesse inequivocabilmente tale ambientazione. 2/2,5
Genere – Fantascienza: Niente da dire, il racconto contiene molti degli elementi caratteristici del genere (una minaccia proveniente dallo spazio, scenari apocalittici, comunicazioni degli scienziati…), benissimo! 2,5/2,5
Colore – Verde Acqua: La radiazione che causa la sparizione delle persone ha questo colore, ma la cosa viene semplicemente riportata e mai descritta visivamente (se non nell’ultima riga). Soprattutto nel momento dell’incidente del treno, i bagliori di questo colore avrebbero dovuto essere numerosi e visibili per il protagonista, che non aveva chiuso gli occhi. 2/2,5
Oggetto – Diamante: L’oggetto è presente, ma non ne ho minimamente compreso il significato. Viene infatti detto che la radiazione proviene dallo spazio (quindi non può essere originata dall’anello) e che gli schermi la riproducano (e non la riflettano), cosa che un diamante non può fare. Non posso assegnarti di più del punteggio minimo, mi spiace. 0,5/2,5

Titolo: 4,5/5
Il titolo che hai scelto mi ha lasciato qualche dubbio, perché da un lato lo trovo indubbiamente bello e in grado di incuriosire eventuali lettori, soprattutto se associato al genere fantascientifico, ma dall’altro non sono riuscito a trovarlo attinente al 100% con la storia. Non so, forse mi ha fatto iniziare la lettura aspettandomi qualcosa di completamente diverso. Tutto sommato, però, è significativo e adatto, per cui ti assegno comunque un punteggio molto alto: i raggi sono sia quelli solari della fine della giornata (quando all’inizio del racconto Francesco torna indietro dal Politecnico), sia quelli emessi dai dispositivi elettronici e che fanno scomparire le persone, proiettando la Terra in uno scenario davvero post-apocalittico (e in questo caso la fine del giorno diventa la fine del mondo, allargando le proprie sfumature). A metà storia la tua scelta mi aveva spaesato, ma alla fine è risultata convincente!

Gradimento Personale: 3,5/5
Pur se un pochino incompleto, il racconto non mi è affatto dispiaciuto. L’idea di base mi è piaciuta davvero molto, e anche per questo avrei voluto saperne di più! Purtroppo però, sia per alcune scelte stilistiche e di caratterizzazione, sia per la velocità elevata con cui hai narrato gli eventi centrali (a dire il vero quasi assenti, come se la storia avesse solo un incipit e un finale) e conclusivi del racconto, non sono riuscito a immedesimarmi e a godermi la lettura fino in fondo.
L’elemento dell’impaginazione a blocco di testo ha reso inoltre il testo poco scorrevole (ovviamente, avendoti già penalizzato per questo nella sezione stilistica non lo farò anche in questo parametro).
Vorrei concludere dicendoti che mi dispiace essere magari risultato un po’ critico in questa valutazione: devi essere orgoglioso di aver pubblicato il tuo primo racconto e di esserti messo in gioco per confrontarti riguardo a questa passione che ci accomuna. Trovo che la tua scrittura abbia grandi potenzialità e spero davvero che continuerai a coltivarla con costanza e motivazione :)
Se mai sceglierai di scrivere una versione più completa e approfondita di questo racconto, sarò felicissimo di leggerla!