Bellissima, come in realtà tutte le tue opere poetiche. Le rime baciate si incastrano perfettamente in un emozionante viaggio poetico.

Un caro saluto,

AP.

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Ce l’hai, il fuoco che tutto illumina, purifica, scioglie, a volte distrugge. Ce l’hai dentro, non so da dove ti venga, non è facile impossessarsene senza bruciarsi.
Forse sei riuscita a rubarlo agli dei dopo secoli di sforzi sovrumani. E come Prometeo scendi a farcene dono.

Lo accogliamo, come uccellini nel nido coi becchi spalancati, come la terra arida accoglie le gocce di pioggia anelata.

E dopo lo stupore e l’ardore, il candore e il fulgore, il calore e il turgore che ci regali mi ritiro nelle mie stanze noiose, torno alle mie elucubrazioni solitarie per cercare di capire e carpire i segreti delle tue poesie. Cerco il pelo nell’uovo, avverto un verso, uno solo, che stona: “boschi incontaminati”. Sono sette sillabe, non otto.
Forse anche quel piccolo dettaglio fa parte del segreto.
Uno fra mille, segreti ovunque. L’imperfezione che si fa bellezza, l’intelligenza mai artificiale, la retorica che diventa arte, cose mai dette che si fanno parole, la fantasia che si sporca nella realtà, la ventata che non ti aspetti… che fa tremare le anime… e stringere… e stringersi… e fondersi.

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Vedo un netto cambio di rotta nelle poesie più recenti, spero di non scriverti una sciocchezza... Però dal buio e dal dolore ora i versi solo indirizzati verso un soggetto che a quanto pare è vera ispirazione. Non solo, è anche benessere, al di là di tutto.
Bella poesia, vivace, piena di sentimenti.

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