Recensioni per
Amor fati.
di ParalleliAlleli

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/05/25, ore 17:34
Cap. 1:

Ciao, Gabriele, poeta sublime
tanto caro al mio cuore.

Oggi torno qui, fra i tuoi versi,
a cercare immagini che ammansiscano il mio animo.
Ti sembrerà strano che io cerchi qualcosa di rasserenante proprio fra le tue poesie.
E invece per me è del tutto naturale.
Nella vita che si accanisce
non mi servirebbe a nulla leggere di fiori e di uccellini,
di farfalle e di fate buone.

La vita non è niente di tutto questo.
La vita, per me, richiede l'"amor fati", appunto.
Saper accettare il proprio destino.
Riuscire a farsene carico senza rimpianti.
Essere capaci di stringersi al fato, amarlo nonostante tutto.

Probabilmente tu, caro Gabriele,
qui volevi rifarti al pensiero di Nietzsche,
all'idea dell'eterno ritorno
‘’tutto ricomincia, tutto riprende’’.

Io invece preferisco ricordare il concetto di accettazione stoica del proprio destino.
Un destino che non ci risparmia niente, sia chiaro.
"Non si dimentichino inoltre
le notti, quelle notti butterate
dalla tristezza immane"
Perché la vita è crudele
e a volte lo è ancora di più.

Non sei solo, Gabriele.
Siamo in tanti a soffrire.
Stringiamo i denti e andiamo avanti.
Prima o poi "l'aiuto silente" in qualche modo arriva sempre.

Ti abbraccio con tutto il cuore, amico mio
A presto
Manuela

Recensore Junior
10/07/24, ore 14:42
Cap. 1:

Sfumature di malinconia e tristezza sono il tuo marchio di fabbrica, mi è sembrato di capire, e proprio per questo trovo il tuo modo di versificare affine alle mie corde e mi fa apprezzare maggiormente le tue poesie. E' strano che venga citato nel titolo l'amore, visto che tutto ciò che si trova in queste righe è solo amarezza e senso di smarrimento senza via di scampo...a meno che qualcuno non venga in aiuto riuscendo a comprendere ciò che le parole non riescono ad esprimere a voce.

Fede

Recensore Master
10/07/24, ore 07:49
Cap. 1:

C'è il canto urlato di un risveglio inatteso, dopo un lungo sonno che ricorda il letargo di una belva sedata.

Sì cerca appiglio in tutto, con vitalità e foga infinita. Sì distrugge quello che ormai è inutilizzabile e si ricostruisce. È un’operazione faticosa, a rischio di altri crolli, ma necessaria e portatrice di grandi soddisfazioni.

“Temporeggiando con la Morte” è un'espressione di tale cruda schiettezza che mi ha lasciato il segno del graffio. Tutti si temporeggia con la morte, nessuno escluso. Dobbiamo farcela amica.
E dobbiamo strapparci di dosso il paraocchi, per scoprire quanta amicizia c'è intorno a noi. Al primo posto, sempre, il “Cristo risorto” e il suo creato.