Ciao Gabriele,
anche in questa ultima poesia si avverte la ricercata necessità di liberarsi da alcune delle catene che sembrano tenerti ancorato in un luogo dove non vuoi stare, o nel quale non ti senti a tuo agio, poiché incompreso da un mondo che si muove e corre velocemente senza minimamente soffermarsi sugli effettivi bisogni delle persone che, a volte, prorompono come un grido ma che, purtroppo, non viene udito, soverchiato com’è dal continuo rumore di sottofondo che comanda la quotidianità.
Le parole, pertanto, esprimono molto bene il tuo stato d’animo del momento, che si sente costretto a vivere un continuo tumulto interiore, mentre vorrebbe muoversi in un diverso contesto, affermando se stesso e le proprie potenzialità, le quali sono tutte nascoste (per ora) sotto un manto di fragilità.
Fragilità che, però, allo stesso tempo, possono essere quell’appiglio per dimostrare quanta forza sia racchiusa in te stesso, che sei pronto a gettarti nella bocca del drago e uscirne vincitore al fine di poter finalmente trascorrere le notti nella pace a cui ogni essere umano ha diritto.
Combattivo come sempre ti auguro di raggiungere, anche a piccoli passi e con l’ausilio delle persone che tengono a te, in quanto non sei solo, il traguardo che ti sei prefissato e che vedi già occhieggiare all’orizzonte.
Un affettuoso saluto. |