Recensioni per
Vampiri a S.
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
29/09/24, ore 13:22
Cap. 1:

E' una storia molto interessante. Mannaggia a Michelle che per fare il so tutto io, li ha portati in un paese strano. Sono d'accordo con la protagonista di scappare subito da lì. Un posto del genere non promette niente di nuovo. Il finale mi ricorda storie come piccoli Brividi, che non sono terrificanti, però lasciano intendere che le cose stanno succedendo davvero. Il brivido non finirà mai. Io starei attenta nell'ortografia e anche in alcune descrizioni, perché alcune fanno perdere il filo del discorso. Più chiara è una storia e più la lettura è bella e scorrevole. 

Recensore Veterano
05/09/24, ore 20:49
Cap. 1:

Passami la definizione, Dorabella, questo è un horror "con il sorriso sotto i baffi" e in questo senso sapientemente condotto.
Non so, fin dalle prime righe ho percepito che la Valpadana nascondeva qualcosa di insolito (anche senza nebbia) ma non di minaccioso. I particolari che deviano dalla normalità lo fanno grazie alla fantasia fervida della protagonista (e dell'autrice) resa più spiccata da un ingrediente segreto: i peperoni ripieni!
Buona serata

Recensore Junior
31/08/24, ore 21:10
Cap. 1:

Carissima,
eccoti con un testo originale che amalgama sapientemente elementi di quotidianità e fantastico, creando un'atmosfera di crescente inquietudine e sorpresa. Come sempre, riesci a trasmettere con efficace freschezza il senso di disorientamento e disagio dei protagonisti, immersi in una campagna lombarda che inizialmente sembra banale ma si rivela presto intrisa di mistero.

Il racconto si apre con una nota di leggerezza e autoironia, grazie al dialogo tra i due protagonisti. La loro passeggiata, che parte come una semplice escursione, si trasforma in una serie di eventi sempre più improbabili e inquietanti, arricchiti da un’accurata descrizione del paesaggio e del contesto. L'umorismo iniziale, condito da battute e osservazioni sul “Ring” cittadino e sulla rivalità tra le città, si evolve in un crescendo di tensione e suspense.

La struttura narrativa è ben orchestrata, con un ritmo che alterna momenti di calma apparente a esplosioni di ansia e sorpresa. Il dialogo tra i personaggi è vivace e naturale, e il passaggio da un tono giocoso a uno inquietante è gestito con abilità. La narrazione offre anche uno spaccato ironico della provincia, mettendo in luce la percezione che i personaggi hanno della loro realtà e del contesto circostante.

L’introduzione del paranormale, con l’arrivo nella misteriosa cittadina di S., e l’inaspettato incontro arricchiscono la trama di un ulteriore strato di ironia e mistero. La costruzione del personaggio di don Vincenzo, che inizialmente appare come una macchietta e poi si rivela un elemento centrale del conflitto, aggiunge una dimensione comica e allo stesso tempo inquietante.

La conclusione, con il risveglio e la scoperta che tutto era un sogno (o forse no?), offre una chiusura che non è una novità in termini di artifizi narratici, ma comunque soddisfacente e serve a sottolineare il potere dell'immaginazione e la capacità del racconto di giocare con le aspettative del lettore.

Va da sé che da te non ci potevamo che attendere una narrazione che si distingue per l'abilità di mescolare umorismo e suspense, creando un racconto avvincente e ben costruito.

Alla prossima.

Fabio

Recensore Master
21/08/24, ore 15:35
Cap. 1:

Carissima Dorabella,
un ritorno in grande stile come solo tu sai fare!
E cosa c’è di meglio di un bel racconto horror, con tanto di vampiri “lombardi” per far scorrere, lungo le nostre accaldatissime schiene, in un assolato e bollente pomeriggio agostano, un brivido?
Come al solito la tua verve narrativa è capace di farci assaporare le parole che, magicamente si trasformano in immagini e, di conseguenza, in situazioni che si riescono a visualizzare.
Vi ho seguiti durante la vostra passeggiata, gustandomi i battibecchi e tutto ciò che lo sguardo prima dell’uno e poi le osservazioni dell’altra portavano alla mia evidenza di lettrice.
Spumeggiante come non mai, con i tuoi riferimenti a letteratura e cinematografia, sono giunta al paesello, dove tutti erano spaventati dall’arrivo di due perfetti estranei, tanto da chiudersi in casa in maniera quasi ermetica, come se i vampiri si facessero spaventare da una porta chiusa magari anche con doppia mandata o da una finestra serrata!
Nel prete che vi ha accolto sono riuscita, grazie alle tue descrizioni, a vederci davvero Vincent Price in uno dei suoi molteplici ruoli in pellicole horror (mi è venuta in mente “Il pozzo e il pendolo” ispirato all’omonimo romanzo di Poe, per quanto concerne l’ambientazione sinistra!) e quasi quasi ho sperato di veder comparire al suo fianco Peter Cushing, il quale normalmente era colui che inseguiva il vampiro per eccellenza!
Poi, tutta la serata vissuta insieme all’amico Michele, al prete e alla sua perpetua è scorsa come su un teleschermo, fino all’ora fatidica del ritiro nelle stanze destinate ad ognuno, dove l’insieme degli elementi visti, valutati e vissuti nel corso delle ore della giornata ha dato il meglio di sé, con quel graffiare la porta della camera che avrebbe fatto nascondere chiunque sotto il lenzuolo tirandoselo fino a ricoprire il volto per paura di vedere chi avrebbe potuto entrare da quella porta.
Notte trascorsa e l’alba che fa la sua comparsa, con qualcosa che mai ci si sarebbe aspettati, tutti tranne ovviamente Don Vincent, il quale aveva compreso tutto fin dal vostro arrivo: era Michele, l’amico della passeggiata, ad essere il vampiro incenerito dalle prime luci e le cui ceneri campeggiano sopra il letto della sua camera!
Un’atmosfera davvero ben congegnata e che alla fine fa tirare un sospiro di sollievo, scoprendo si trattasse solo di un sogno, un gran brutto sogno fatto da te che, nell’incontrare il tuo collega, osservi il suo sorriso e quei canini forse un po’ troppo allungati.
Mi sono davvero gustato questo racconto e direi che hai avuto un’idea geniale nell’ambientare una storia di vampiri in alcuni dei territori della nostra bella Italia che, talvolta, per effetto dei giochi di luci e ombre, del paesaggio settembrino, potrebbero apparire come lande desolate dove un vampiro potrebbe trovare terreno fertile per i suoi scopi.
E’ ogni volta un piacere ritrovare te e la tua penna, capaci insieme di tratteggiare con sagacia, arguzia e simpatia sia personaggi, sia luoghi nonché le dinamiche più svariate.
Grazie, pertanto, della compagnia e un affettuoso saluto, nonché sempre complimenti per la tua narrazione che offre una lettura di livello!

Recensore Junior
21/08/24, ore 15:35
Cap. 1:

Ma carissima Dorabella! Che sorpresa questo tuo emozionante racconto in un molle pomeriggio troppo caldo d'agosto! Mi hai fatto letteralmente trattenere il respiro! Potevo sentire il fondato sospetto del parroco così come lo spavento della povera protagonista! Il graffiare insistente contro la porta mi ha veramente fatto drizzare i capelli sulla nuca, mentre la preparazione di Don Vincenzo, pronto con crocifisso e paletto alla mano me l'ha fatto vedere come una sorta di Don Mc Guyver!
Deliziosa la descrizione della camonica dallo stile retrò, che con il suo aspetto da vecchia casa della prozia ha reso questo sogno (o incubo?) più realistico che mai!
Ad ogni modo, ammetto, sogno o non sogno, io di questo Michele non mi fiderei più tanto... non fosse altro che per la sua totale mancanza di senso dell'orientamento..... o era premeditata malafede fin dal principio?!?!?
Prima di chiudere: menzione speciale per l'anziano gatto del parroco! Pastasciutta! Mai nome potè farmi più tenerezza!
Grazie Dorabella, sempre sorprendente e brillante!

Recensore Master
20/08/24, ore 23:08
Cap. 1:

Cara Dorabella
Finalmente eccola qui, offerta alla lettura di tutti i frequentatori di questo sito!
Forse, in privato, non te l' avevo descritto con queste precise parole, ma sono proprio quelle che mi sgorgarono nell' animo alla mia prima lettura e cioè che sono sicura tu abbia steso questo scritto in uno di quei momenti che si usano definire "stati di grazia". Magari tu non ci avrai fatto caso, ma ti è accaduto, senza alcun dubbio, di attraversarne uno! Su queste tue righe vibrano alla perfezione tutti i toni delle diverse corde narrative da te messe in campo. Letizia e orrore si avvicendano, rincorrono e sovrappongono con la precisione di una coppia di provetti danzatori. L' equivoco, saggio di bravura per un autore, poi, la fa, mirabilmente, da padrone. Coordinate perfette del racconto solidità crono-spaziale, apertura e, ultima (per forza di cose) ma deliziosa, chiusura della narrazione. Credo fermamente in ciò che ti ho appena scritto e mi congratulo di tutto cuore con te e sempre lo farò per racconti così riusciti.
L MMXV

Recensore Veterano
20/08/24, ore 20:29
Cap. 1:

Ciao cara
Ho divorato questa tua one horror, molto suggestiva e mi e' particolarmente piaciuto il riferimento a Bram Stoker riguardo al fatto che ' i vampiri vanno invitati ad entrare'..Complimenti vivissimi per il linguaggio....
CHAPEAU
V