Caro Bilbo,
quanta malinconia in questa poesia, tramite la quale hai voltato la pagina del calendario, inaugurando un nuovo mese, e forse una nuova stagione della vita, ma non puoi scordare ciò che il mese di agosto ti ha dato e, al contempo, ti ha tolto.
Scorrendo i versi, ho pensato potessero venire letti anche a gruppi: il primo, con i successivi terzo e quarto, poi, una panoramica più generale che fa da cerniera di quello che il mese agostano può aver significato per molti di noi; mentre il secondo trovo si abbini agli ultimi versi, i quali mi fanno tornare ad un frangente da te raccontato e vissuto e recentemente condiviso.
Ma forse sono solo pensieri strampalati quelli che mi hanno sfiorato, mentre accoglievo l’arrivo del mese di settembre con ansia, non vedendo l’ora che questo torrido, sfiancante e confuso agosto lasciasse i miei lidi e con la speranza concreta che l’orizzonte, che si apre davanti ai nostri occhi, possa dimostrarsi all’altezza delle nostre aspettative.
Con settembre si ricomincia e tutto parrebbe potersi rinnovare: è anche il periodo in cui si raccolgono i frutti seminati durante parte del corso dell’anno, e ognuno di noi auspica che quanto fatto ci riservi delle soddisfazioni che potranno essere in grado di accompagnarci per giungere al meglio alla fine dell’anno.
Mamma mia, temo mi sia scappata un po’ la mano rincorrendo i pensieri scaturiti dalle tue parole.
Un augurio per un settembre sereno sotto tutti i punti di vista.
Un affettuoso abbraccio. |