L’avevo già letta e poi tu l’avevi tolta.
Ecco che la ripeti, con modifiche che non riesco a valutare perché non ho più la vecchia stesura, ma con gli stessi errori sulle virgole che avevo già segnalato.
Ed io pure ripeto la recensione, senza grosse modifiche :-)
I versi adesso fanno meno fatica ad andare a capo, ma continuano ad avere il fiato corto, tanto sono affastellati di concetti e di sensazioni, di espressioni rutilanti.
Versi mai copiati dalle antologie poetiche, versi rimasti su un foglio di brutta copia. Immagini accatastate di getto, senza un nesso apparente, tanto che a volte la lettura riesce faticosa.
In questa poesia viene fuori un incrocio curioso fra “T’amo o pio bove” e un francescano Cantico delle Creature, e tutto ciò di sicuro è poesia.
Non hai bisogno di chiamare a raccolta lettori giudicanti, recensori e professori, perché ognuno ha il suo punto di vista e confonde le idee. Ognuno ha il suo modo di leggere. Una recensione rischia di interrompere cammini poetici, suscitando o troncando esaltazioni, o addirittura di spezzare amicizie.
Tu continua per la tua strada. La strada della perfezione è lunga, non si arriva mai, ma chi si impegna procede spedito.
Basta scrivere, non importa essere letti. Una poesia vive anche senza lettori. Un gran numero di veri artisti è stato capito solo dopo la morte.
Una nota che non c'entra niente con le precedenti: con la virgola ci sarebbe una semplice norma grafica da rispettare, e di questo puoi trovare conferma in rete, ovvero mai lo spazio prima, sempre lo spazio dopo. Dunque “stelle ,e” “eterno ,” sono da correggere.
Alla prossima! |