Gentile Celsius,
ho letto e riletto questa poesia che mi aveva colpito sin dall’inizio e, così, ho deciso di lasciare un breve commento, poiché in poche ma “affilate” parole sei stato in grado di descrivere ciò che ognuno di noi avrà provato almeno una volta nel corso della propria vita e che si porta dentro, in quanto, forse, fa parte di lui.
Non importa che ci si trovi nel pieno della stagione estiva, durante la quale la gioia e la spensieratezza dovrebbero essere il quid che ci fa, in un certo qual modo, rinascere a vita nuova, ritemprandoci dalle fatiche di varia natura delle stagioni passate, poiché un attimo di malinconia ci può cogliere comunque e lasciarci senza parole e, persino, con una selva di pensieri che girano per la testa. Basta infatti che una nuvola, passeggiando per il cielo, lo oscuri e proietti un’ombra cupa nel luogo dove ci troviamo che, immediatamente, sentiamo di venire colpiti da uno strano stato d’animo: è la malinconia che si ridesta con il suo carico di pensieri e che ci fa ripiombare, tutto in un istante, nella realtà di tutti i giorni, venendo pertanto colti da attimi di smarrimento a cui non sempre sappiamo dare una concreta motivazione ma che ci inducono a richiuderci in noi stessi attendendo che la fase di turbamento passi, così come aspettiamo che il sole torni a splendere nelle nostre giornate e sia capace di allontanare la tristezza che momentaneamente ci ha investito.
Una poesia dal sicuro impatto e che dà adito a riflessioni personali.
Complimenti e un saluto. |