Caro Fabio,
ho letto con attenzione questo racconto così struggente... e ti dico che mi ha lasciato un senso di infinita tristezza.
Lo hai scritto molto bene e rendi alla perfezione lo stato d'animo del protagonista. Si capisce perché specifichi nell'introduzione che il suo potrebbe oggigiorno essere definito un amore tossico. In effetti il protagonista si avvicina molto alla figura dello stalker.
Ma, in realtà, lui non vuole fare del male a lei. Nuoce solo a se stesso. Rimane abbarbicato al suo amore perduto in modo malsano. Si rifugia nei sogni e non fa niente per cambiare le cose. Non tenta di riconquistarla dopo che si è reso conto di aver commesso un errore lasciandola. Vorrebbe dimenticarla, ma non ci riesce. Non fa alcun passo avanti. Insomma... è immobile proprio come "una statua di sale" (il titolo è azzeccatissimo).
La sua inerzia ci induce a provare una profonda compassione per lui.
Bravo, Fabio.
Un racconto di profonda introspezione |