"Bella da far quasi male al cuore"
Caro Fabio, amico mio del cuore...
Leggendo questa frase ti avrei picchiato.
Ti avrei picchiato perché è come se l'avessi rubata a me!
L'avrei usata nel mio prossimo capitolo, il quarto.
Sul serio, l'avevo già scritta...
E invece ora quella frase è tua.
Tutta tua.
E nella tua poesia ci sta pure benissimo!
La vedo che è a suo agio.
Si è già tutta spaparanzata lì, fra i tuoi versi. Bella serena.
E pure nel titolo me la ritrovo.
E sai che c'è?
C'è che mi ha deliziato doverla cancellare dal mio capitolo.
C'è che sono felice che quella frase l'abbia usata tu prima di me.
Perché scritta da te è più bella.
Ha quell'aura d'importanza che io invece non le avrei attribuito.
Io l'avrei usata come una frase fra le tante.
E sarebbe stata dimenticata in un attimo.
Invece tu l'hai resa regina.
Ne sono contenta.
Ma chi è, Fabio, sta donna "bella da far quasi male al cuore"?
Questa donna che ha un "volto che sembra non cambiare mai"? (Beata lei!)
Chi è?
Una donna che, come l'estate infingarda, ricompare "invano per poi sparire ancora". Chi è?
Presentamela che vorrei dirle due paroline.
Perché non è che, siccome appare bella da morire e neanche si degna di invecchiare, può permettersi di giocare con i sentimenti degli altri.
Lei che prima illude e poi lascia solo strascichi di sogni interrotti.
"Quel lieve soffio dolce della tua voce, quando ancora mi chiamavi "amore".
Versi soavi di un amore sofferto.
Un amore dilaniato da una donna che ama farsi avvolgere da braccia diverse.
"Avesse voluto il cielo non spargessi
così inutilmente “amore”, a buffo
per poi richiederlo indietro l'indomani".
E qui mi ricordi Catullo, caro il mio Fabio.
Anche tu, novello poeta "novus", soffri per una donna che non si accontenta di un uomo soltanto.
"Che ne sarà adesso di tutte le nostre
notti d'amore? Quelle vissute e rubate,
quelle vagheggiate, quelle sognate
e coccolate, attese, talora abortite,
quelle mai nate né concepite"
Quelle notti "mai nate né concepite" l'ho adorato.
Questa donna è padrona addirittura di quel che mai è accaduto.
Lei governa addirittura i pensieri mai nati.
Una donna che non invecchia perché in realtà non è mai cresciuta.
Una donna che è rimasta capricciosa e frivola come una bimba.
Una bambina "che ancora non s’è risolta a crescere".
Amico mio, lascia che te lo dica, hai scritto una poesia davvero bellissima.
Pensieri soavi impressi in versi che incantano.
Una poesia triste, sofferta.
Una poesia bella da far male al cuore. Appunto.
Tu bravo, come sempre!
Grazie di essere tornato
Ti abbraccio forte
Manuela |