Mi devo mettere a studiare, ma mi sono imbattuta in questa storia per caso...
Devo dire che, nonostante io non ami l'uso della prima persona, tu riesci a farlo in un modo davvero speciale: riesci a "cambiare" la voce, riesci ad immedesimarti nel perg che parla e lo fai talmente bene che non do più peso alla persona che usi. E' una dote davvero imporante perchè con la prima persona si rischia sempre di scrivere qualcosa senza "tonalità".
Adoro il mondo arabo: solo la parola Afghanistan mi fa sognare...
La vicenda del bambino/ragazzino che parla è toccante, ma c'è nella sua voce una certa "dignità", quella dignità tipica di chi sa davvero cos'è la sofferenza ( e tipica della cultura araba) ma non si vuole piegare, non si vuole spezzare.
Mi hai fatto emozionare, sia per il tema trattato, sia per il modo in cui hai scritto la storia...
Complimenti davvero. |