[Recensione a cura di Lely1441 per il contest "La menzogna" indetto da Writers Arena]
La Venezia che ci accoglie non è la Venezia che potremmo vedere se andassimo domani a visitarla. Sono passati centinaia d'anni dal duemila, le varie catastrofi naturali hanno debilitato il pianeta e gli uomini si sono veduti costretti ad emigrare dalla Terra verso altri mondi abitabili (divertente vedere come il pianeta azzurro migliori pian piano senza la nostra presenza, che è poi quello che accadrebbe veramente). La protagonista è Delilah, una donna costretta a vivere una vita che invece di essere migliorata dal progresso sembra essere arretrata di migliaia di anni; ha dovuto sposare un uomo che non ama e che non la ama per salvare la sua famiglia, ma esiste un evento in grado di farle dimenticare la sua triste condizione, ovvero il Carnevale veneziano. Qui ha incontrato la sua anima gemella, ed insieme al suo vero uomo trascorre le due settimane che sono in grado di farla sopravvivere nel mondo reale. Sia lei che il suo amante si nascondono dietro ad una maschera e ad un nome fittizio, ma entrambi ritrovano il loro vero io esattamente dietro a questa finzione, proprio quando non devono preoccuparsi di nient'altro che della loro vita, senza dar peso ai pregiudizi che li legano alla realtà. Anche il lusso sfrenato che vige a Venezia non è altro che un'illusione, una sorta di patina dorata atta a coprire la decadenza dei costumi degli uomini, e ne diviene un simbolo. E alla fine, Delilah si è innamorata di colui che disprezza di più, anche se probabilmente nessuno dei due lo saprà mai, sono troppo ciechi per vedere oltre la menzogna che si sono costruiti attorno. Dirò la verità, avevo immaginato chi fosse veramente Taylor fin dall'inizio, ma sono stata sviata dall’uomo con cui Delilah balla l’ultima sera, per arrivare a pensare che Sadie in realtà sapesse tutto, visto la sua reazione nella parte finale.
Un paio di errori di battitura e qualche discordanza non fanno filare perfettamente le frasi, ma il periodo rimane ben curato. Le citazioni sono perfettamente inserite nel contesto e non stonano affatto, anzi.
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