Recensioni per
Maschere di Carnevale
di Rowena

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
14/12/09, ore 17:13
Cap. 1:

E'...particolare.
Sullo stile niente da dire: è fluido, scorrevole e piacevole, a volte si appesantisce lievemente ma sono piccolezze.
Il contesto mi sembra molto ben curato, mi è piaciuta moltissimo l'idea di Venezia sommersa, punto di ritrovo per tutti gli alieni: è un'idea molto affascinante. Nonostante il punto chiave non sia la fantascienza in sè, c'è quel pizzico di "sense of wonder" che non guasta mai ^^
La protagonista mi sembra resa molto bene dal punto di vista psicologico, non scadi nello stereotipo e non la rendi troppo perfetta: è realistica e umana.
La trama è ben congegnata, ho capito chi era l'amante durante il piccolo scherzo che Delilah gli gioca ma nonostante questo mi sono goduta molto la fine della storia.
Ho molto apprezzato il finale, hai evitato lo scontatissimo "si riconobbero e da allora vissero felici e contenti" (che, ti dirò, mi aspettavo XD) e mi hai piacevolmente stupita.
Mi hai fatto passare dei momenti piacevolissimi e questo non è da sottovalutare ^^ anche perchè mi sono spinta fino al recensire, cosa che non faccio mai XD (e facendo una faticaccia, ho una proprietà di linguaggio che te la raccomando)
Complimenti! ^^

Recensore Junior
16/11/09, ore 13:48
Cap. 1:

[Recensione a cura di Lely1441 per il contest "La menzogna" indetto da Writers Arena]
La Venezia che ci accoglie non è la Venezia che potremmo vedere se andassimo domani a visitarla. Sono passati centinaia d'anni dal duemila, le varie catastrofi naturali hanno debilitato il pianeta e gli uomini si sono veduti costretti ad emigrare dalla Terra verso altri mondi abitabili (divertente vedere come il pianeta azzurro migliori pian piano senza la nostra presenza, che è poi quello che accadrebbe veramente). La protagonista è Delilah, una donna costretta a vivere una vita che invece di essere migliorata dal progresso sembra essere arretrata di migliaia di anni; ha dovuto sposare un uomo che non ama e che non la ama per salvare la sua famiglia, ma esiste un evento in grado di farle dimenticare la sua triste condizione, ovvero il Carnevale veneziano. Qui ha incontrato la sua anima gemella, ed insieme al suo vero uomo trascorre le due settimane che sono in grado di farla sopravvivere nel mondo reale. Sia lei che il suo amante si nascondono dietro ad una maschera e ad un nome fittizio, ma entrambi ritrovano il loro vero io esattamente dietro a questa finzione, proprio quando non devono preoccuparsi di nient'altro che della loro vita, senza dar peso ai pregiudizi che li legano alla realtà. Anche il lusso sfrenato che vige a Venezia non è altro che un'illusione, una sorta di patina dorata atta a coprire la decadenza dei costumi degli uomini, e ne diviene un simbolo. E alla fine, Delilah si è innamorata di colui che disprezza di più, anche se probabilmente nessuno dei due lo saprà mai, sono troppo ciechi per vedere oltre la menzogna che si sono costruiti attorno. Dirò la verità, avevo immaginato chi fosse veramente Taylor fin dall'inizio, ma sono stata sviata dall’uomo con cui Delilah balla l’ultima sera, per arrivare a pensare che Sadie in realtà sapesse tutto, visto la sua reazione nella parte finale.
Un paio di errori di battitura e qualche discordanza non fanno filare perfettamente le frasi, ma il periodo rimane ben curato. Le citazioni sono perfettamente inserite nel contesto e non stonano affatto, anzi.

Recensore Master
16/11/09, ore 08:33
Cap. 1:

Cara Rowena,
è stato un piacere betare questo tuo racconto. E' resa molto bene l'atmosfera orgiastica di sfogo sessuale, attraverso un breve annullamento carnevalesco di tutte le convenzioni moralistiche, delle insoddisfazioni indotte dall'involuzione della società nella bigotteria e dal gelo lasciato nell'anima da un matrimonio forzato e ingannevole. Naturalmente viene anche da dire: si raccoglie quello che si semina. Da un matrimonio basato su un inganno e un interesse egoistico non ci si poteva aspettare di più.
Il finale è stato decisamente beffardo, quando il lettore ha avuto la conferma (credo che i più smaliziati lo avessero già sospettato)di chi era l'amante misterioso della protagonista. Essere lontani può non essere affatto una questione di spazio.
Ho qualche perplessità, almeno nella versione che mi hai mandato solo l'altra sera, sul fatto che i due coniugi non si fossero riconosciuti neppure dalla voce.
Particolarmente ben riuscita è stata la frase finale: 'Tutto il resto… Sagome scure contro una luce accecante, e nulla più'.
Spero di leggere ancora racconti simili.
MaxT