Sono rimasta letteralmente rapita dal tuo racconto. Confesso che sono arrivata a leggerlo perchè adoro i campi di girasole. Da sempre li associo a sensazioni positive: forse perchè ricordano distese gialle splendenti sotto cieli azzurri di pomeriggi estivi.
Ma qui! I tuoi girasoli sono una vera sorpresa! Le tue descrizioni sono state molto accurate, con un linguaggio decisamente consono all'immagine che volevi creare: dapprima la sensazione di un momento felice, con questa fanciulla che danza leggera tra i girasoli, per poi portare il lettore nella vera realtà cupa che questa danza cela.
L'impossibilità a smettere, unita alla stanchezza che prova la ragazza, crea uno stato d'ansia notevole. Che pare potersi sciogliere sotto la pioggia provvidenziale che compare. Pensi che la comprensione della giovane per gli errori commessi (che se non ho capito male credo sia un eccesso di vanità e forse anche superficialità) porti la sua salvezza. Sembra quasi che il tutto si risolva positivamente ma...
Ma è lei stessa a farci capire che non ci sarà fine alla sua pena, se non con la morte.
Complimenti, davvero. Se posso, ti consiglio un'impaginazione più lineare, magari con un carattere un pochino più grande, che contribuisce sicuramente a facilitare la lettura, ma anche a dare un senso di più "cura" verso la storia.
E mi viene anche da aggiungere: che non rimanga l'unica storia nella tua pagine autrice, Chiara. Credo tu abbia storie interessanti da raccontare, e da raccontare anche bene.
Un saluto.
Laura. |