Recensioni per
Rosanera
di OttoNoveTre

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/02/10, ore 23:34

Rosanera (oltre ad essere il nome di un mio adorato pg in un gioco di ruolo, ma un bel "chi se ne frega" ci sta anche bene) è una canzone bellissima.
Detto ciò, complimenti per la storia! Così come la stai facendo mi piace molto. Adoro l'atmosfera da paesello americano, ed il chitarrista ha un fascino da Mariachi meraviglioso.
Aspetto con ansia i prossimi capitoli!

Recensore Veterano
11/02/10, ore 14:03

Grammatica e sintassi: 7/10
Il testo si presenta quasi perfetto dal punto di vista grammaticale, fatto salvo qualche errore di battitura.
I problemi si presentano dal punto di vista sintattico. Mi spiego meglio. Ogni periodo deve permettere al lettore di comprendere chi sia il soggetto di cui si parla, altrimenti il periodo non regge. In diverse occasioni non si capisce di chi stai parlando e questo è errore grave, perché porta periodi, in sé corretti, a non reggere più, rendendo confusa la lettura.
Peccato perché si vede che hai curato molto la forma.

Stile: 8/10
Il testo presenta uno stile chiaro, scorrevole e fresco, a tratti da film on-the-road, che ben si accorda con l’atmosfera del racconto. Purtroppo, perché lo stile mi ha veramente colpita piacevolmente, l’errore sintattico ha portato a rendere la lettura faticosa, costringendomi a rileggere alcune frasi due volte, rendendo quindi meno efficace il tuo bel stile.

Caratterizzazione dei personaggi: 4,50/10
I tre personaggi agenti nella storia presentano una caratterizzazione appena abbozzata e a volte quasi nulla. L’unico personaggio “vivo” è Rose. Di lei si percepiscono pensieri, sensazioni e stati d’animo, senza però che questo la renda completa. Sappiamo che è una bambina, ma non è chiaro se sia figlia di Meg o una trovatella (e questo è un elemento importante viste le parole di Meg sul riformatorio), che sogna di andare lontano e che ama fare esperimenti (ma quali esperimenti non è dato saperlo). Intorno a lei c’è un senso di incompiutezza.
Questa sensazione si fa più forte con il chitarrista vagabondo che non sembra possedere una personalità marcata. Cosa sappiamo del suo essere? Nulla, se non che è senza soldi, senza cibo e sporco. Abbiamo, certo, le sue parole, circa gli ostacoli della sua vita, ma è felice di vivere della sua arte? O ne è usurato? Manca in pratica il tono con cui pronuncia quelle parole che gli avrebbe dato, con poche parole, un’anima.
Le note peggiori sono per Meg che appare come un non-personaggio. Mi spiego meglio. Meg è solo una donna burbera. Agisce, ma non si capisce il perché. Che rapporto ha con Rose, per esempio? E perché la frase del riformatorio? Perché quando Rose se ne va, si tiene una mano sulla fronte?
Scusa se sembro un po’ dura, ma voglio solo spiegare bene quello che ho pensato come lettrice, anche perché la storia sarebbe stata molto piacevole con dei personaggi meglio descritti.

Sviluppo della trama: 7/10
La trama si sviluppa in maniera lineare e coerente, senza grandi scosse, il che non è certo un difetto. Però ha in sé un senso di incompiutezza che fa sentire il finale come un non-finale, senza che questo permetta di poter parlare di finale aperto. Qualche parola in più, magari la descrizione di un semplice pensiero di Rose o del musicista, avrebbe donato il senso di compiutezza che manca.

Originalità: 8/10
La storia si presenta come piuttosto originale. Il punto di vista è sicuramente interessante, così come il modo in cui viene presentato l’artista, scacciato dal bar perché senza soldi. Carino, anche se un po’ scontato, il momento in cui lui crea il viaggio del treno con la musica.

Attinenza alla traccia: 6,50/10
Purtroppo la storia non si attiene particolarmente alla traccia.
L’uomo è sicuramente un artista girovago, ma l’incontro non ha l’importanza che era richiesta. Non è chiaro come influisca, oltre a dargli la possibilità di avere un pasto (o anche solo un bicchiere d’acqua o birra) e di non vendere la chitarra (ma su questo punto non sono sicurissima di aver ben interpretato). Il problema in realtà credo derivi dalla caratterizzazione dei personaggi che mi ha impedito di comprendere quanto importante l’incontro fosse per il musicista girovago. Peccato.

Giudizio personale: 2/5
Una storia da uno stile fresco, che immette in quella bella atmosfera di certi film americani che parlando di America, che però si perde un po’ per strada, lasciando il lettore a bocca asciutta. Una maggiore cura dei personaggi e qualche parola in più sull’incontro l’avrebbero resa una bella storia.

Totale: 43/65