Confesso di sentirmi un po' idiota nello scriverti questa recensione, o meglio,
commento. Questo perchè di fronte alla tua stupenda proprietà di linguaggio
mi sento in soggezione e perciò cerco di adeguarmi e utilizzare un linguaggio
più forbito, ma ahimè, risulto ancora più ragazzina. Però un commento ci tengo
comunque a lasciarlo, sia perchè la storia mi è rimasta impressa, sia perchè
mi dispiace che non sia ancora stata lasciata alcuna recensione.
Quindi, bando alle ciance, ecco il mio commento.
Inizio con il farti i complimenti per la prima parte, in cui parli del tempo.
Confesso di non essermi mai soffermata a riflettere sull'ottica in cui vediamo
passato, presente e futuro e per questo sono rimasta affascinata dal tuo pensiero,
che "non fa una piega".
E' invece l'ultima parte che mi ha fatto sollevare qualche dubbio. Non ho capito se
secondo te sono tutte le persone all'interno dell'autobus che vivono in una situazione di stasi,
oppure sei tu che ti fermi.
"il mondo di fuori continua a correre, scioccamente incede, manovrato dalla sua insaziabile fame di movimento."
Perciò, nel primo caso, che interpretazione daresti a tutti quelli che non vivono
la traversata come un momento di pace, di evasione, quanto piuttosto inveiscono
contro l'autista o controllano costantemente l'orolocome gio sperando di non arrivare in ritardo?
E infine, ultimo personale interrogativo, un "giusto per curiosità"; secondo quel "giacciono mollemente in mille pose, ciascuna estremamente umana."
come ti vedrebbero gli altri? Come una figura altrettanto "posta mollemente" che osserva gli altri
o.. che altro?
Detto questo, supponendo in partenza che tu non veda questo commento e quindi aspettandomi già di non ricevere risposta, ti ringrazio per quello che hai scritto. Era da tanto che concentrandomi unicamente sul genere "romantico" come evasione e rilassamento, non leggevo di qualcosa un poco più intelligente.
xmas |
