Aspettavo che la lezione di Storia iniziasse quando mi è arrivato il tuo sms - cinque secondi dopo sia il mio cervello che il mio cellulare sono andati in fumo. Ecco perché mi è stato impossibile risponderti, perdonami. :3
Mi ricordo bene di quella nostra conversazione a Lucca! E ammetto che la mia prima risposta fu abbastanza oscena ;P Purtroppo come sai da quei racconti che scrissi su Sword of Mana tempo fa, ho una passione smodata per i personaggi secondari, soprattutto se femminili e con funzioni di contorno, di conservazione - ma ammetto che sanno essere abbastanza problematici. Quindi un giorno vorrei scriverla io una storia su di loro, magari. Sui colori.
Quel che non riuscirò mai a scrivere, invece, sarà qualcosa come questa: un po' mi hai spaventato, sai? :P Perché l'immagine che ho sempre avuto di Catherine è quella di una donna che scrive guardando. Sempre, sempre la scrittura con la visione, sempre la fede, come se fosse una sorta di profetessa biblica. E in questa parabola che da un cielo nero parte e in un cielo nero finisce che tu hai scritto, si è consumata tanta di quella luce che...che, beh, per forza alla fine il diario doveva essere annerito. E anche i miei occhi si sono un po' bruciati.
Grazie, grazie davvero, e scusami se ho fatto tanti giri di parole per provare a spiegare quanto mi sia piaciuta e quanto questo tuo gesto (sì, lo so, me l'avevi promesso, ma la dolcezza di una promessa mantenuta stupisce sempre un po' e il ricordo di quel pomeriggio a Lucca mi fa sempre sempre sorridere) mi abbia colpito.
Grazie, grazie tante e complimenti, 'ché ci sono storie che solo tu potresti scrivere.
Chiara