Recensioni per
It's used to be told
di Rota

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/03/10, ore 08:26
Cap. 1:

Questa è la differenza tra il pregiudizio e la semplice realtà che io vi racconto.
Sono mille facce e solo una al contempo.
Sono il niente e il nulla, il sì e il no in un solo secondo.
Che voi ci crediate oppure no per me non fa la minima differenza.
Resta così, anche se voi lo negate – anche se diventate ciechi all’occorrenza.
Io, intanto, continuerò ad arridervi dall’alto dei cieli.

Ci sarebbero tante cose da citare, anzi sarebbe da citare l’intera fic parola per parola, ma meglio non spingersi oltre a quanto sopra ho riportato, che è più che sufficiente.
E’ Sebastian, punto e basta.
E’ Sebastian che va oltre i confini che vengono pateticamente imposti per distinguere angeli e demoni, bene e male, bianco e nero, etc.
E’ Sebastian che mostra il suo disgusto, che spiega dove stanno le vere differenze, che da perfetta spiegazione di ogni suo atto che parrebbe umano ad occhi umani.
E’ il suo gioco, chi potrebbe capirlo?
Lui è superiore, perché va oltre le catene della razionalità, lui è e basta.
Anzi, sai, la metafora sulla catena mi ha fatto venire un episodio dell’anime: quando Sebastian incatenato nelle segrete viene frustato a sangue da Angela. E lui sorrideva, dannato.
Ed è inutile che dica perché sorridesse perché la risposta sta nella meraviglia che hai scritto.
Passiamo a Grell.
Cielo, solo a leggere la sua frase di rito mi sono cacciata a ridere XD! Ma Grell è così, genuino ed incomprensibile. Eppure lui è così semplice, ma per Sebastian è tropo difficile analizzarlo. Forse perché davvero è semplice, o forse… Grell è un mistero, concordo con Sebastian per mie oscure ragioni.
E mi è piaciuto immensamente tanto come hai descritto il disgusto di Sebastian nel trattare con quell’essere insulso sino a presentare con una maestria unica come si evolva e divenga realmente il suo rapporto con Grell. Ed è perfetto, assolutamente.
E poi, d’improvviso, è così bello come il bianco e il nero divengano solo rosso sangue.
Waaaah, questa recensione è davvero nonsense, scusa i miei pensieri molto slegati fra loro che parlavano per puro spirito d’ispirazione XD!
Comunque, questa fic è una piccola meraviglia e va fra i preferiti.
Complimenti ^^!

Recensore Veterano
26/02/10, ore 20:12
Cap. 1:

Come dici tu... farei prima a citare tutta la fic XD
Cielo, non saprei proprio da dove cominciare *_* questa fic è talmente meravigliosa che mi ha tolto le parole di bocca *O*
E' così stupendamente Sebastianosa questa fic (il che nella lingua degli esseri umani significa che l'IC è perfetto, assolutamente impeccabile e meravigliosamente curato **)
E poi lo stile... è poesia, poesia allo stato puro! Con la sua continua irrisione degli umani, le sue riflessioni sull'amore perverso dei demoni, sul perbenismo degli angeli tanto idolatrati, sull'ipocrisia di chi nega le proprie passioni... e la conclusione, il modo sempre disincantato con cu il demone tratta persino la sua infatuazione per lo Shinigami...
Mi hai emozionata dall'inizio alla fine, senpai!
E' un capolavoro, una delle fic più belle che abbia mai letto!
Un bacione
Red-chan/Rei-chan

Recensore Master
25/02/10, ore 15:15
Cap. 1:

In primo luogo, il fatto che Sebastian parli a noi, a me, a chiunque legga questa fanfiction, e le sue parole, così vivide, mi hanno fatto immaginare d'essere seduta davanti a lui, di stare intrattenendo questa conversazione e di volerlo schiaffeggiare e prendere a calci; molto suggestivo, molto piacevole, sì.
E poi, tutto ciò che il demone pronuncia è poesia pura. Poesia infame che ti prende in giro, disgustata di te, eppure così vera e in un certo senso quasi dolce nella sua malinconica realtà, come - ad esempio - l'indifferenza come contrario dell'amore. Ma è solo uno dei tanti esempi che potrei fare - magari citando gli angeli? Sì, li cito, perché traspare il fatto che Sebastian li veda come degli esseri boriosi che, forti della convinzione degli umani del loro alto rango in Cielo, si abbandonano alla vanagloria.
Ma la parte di Grell... cioè, la parte di Grell è in una maniera incredibile. Perché, per la prima volta nella sua vita, Sebastian non capisce, non è in grado di comprendere i comportamenti di un individuo, né tantomeno il suo amore nei confronti d'una creatura dell'Inferno.
E allora se ne disgusta, e ne è sempre più disgustato, tanto da volerlo schiacciare sotto la propria scarpa - ma non prima d'averne assaggiato l'anima ed il corpo, per conoscere alla perfezione il nemico.
E' bello che poi, quando comincia a capirlo, sembra diventare quasi gentile - ed è bello che cominci a scoprire quanto gli piace toccare Grell -, quasi "innamorato", non nel senso convenzionale del termine, ovviamente. Perché lui è un demone e, in ogni caso, in quanto "amante" di Grell, che ama in modo nient'affatto convenzionale, non potrebbe essere convenzionale, no. E non rompere: io ripeto "convenzionale" quanto mi pare e piace. e_e
Io, intanto, continuerò ad arridervi dall’alto dei cieli.
Ma a me piace questa frase, più d'ogni altra. Perché è in questa frase che è racchiusa l'intera essenza di Sebastian: il fatto che lui non sia né bianco né nero, il dubbio che lo sia o meno, l'eterno paradosso che rappresenta e che i mortali si scervellano a comprendere. E Sebastian li prende in giro, li schernisce, anche in quelle ultime parole - dall'alto dei cieli -, perché aumenta ancora di più il dubbio che lui possa essere una creatura elevata al pari degli angeli.
E' splendida, davvero. Una splendida one shot Sebastian centric, assolutamente. Che poi, io non avevo mai letto d'un punto di vista così "accentrato", non so se mi intendi, su Sebastian; si parla sempre di Grell - io in prima persona lo faccio - e del suo amore malato, ma non ci si sofferma mai così tanto sul demone - cosa che io sto cercando di eguagliare, pur disturbata dalla terza persona singolare scelta per la narrazione, nella mia long.
Ma questi sono discorsi inutili che non interessano a nessuno.
Mi piace, e punto. E ancora godo del mio potere, sappilo.
Chu.