Les Poètes maudits! No sai quando adoro loro e Mallarmé e Corbière e Baudelaire. I poeti assoluti, divorati dall'odio per quella soietà che scardinano in modo dissoluto e feroce, cercando di andare oltre.
Tu hai fotografato un momento che è quello immediatamente successivo, è la stanchezza degli occhi e dell'animo, che si trascina nell'animo di Verlaine e stende come un velo tutto intorno.
E' già lontano, Rimbaud, idealmente, è già in un altro mondo - dove lui non può raggiungerlo. Può solo aggrapparsi a quell'illusione, che poi è un'illusione di vita - come tutte quelle che tormentano la loro esistenza - e arrendersi in qualche modo, e farsi trasportare da ciò che accadrà.
E' quasi dolce Verlaine, dolce, ed è difficile a credersi - guardando tutto quello spirito divorato dai desideri, quasi violento, eppure è una stanchezza "dolce" quando guarda il sorriso di Rimbaud. E il suo è un sorriso strabo, un sorriso che sa già di freddezza, di allontanamento. Rimbaud non è uno di loro, forse non lo è mai stato del tutto, è diverso; è un po' come se avesse addosso inquietudine.
Mi è piaciuto molto questo pezzo, anche perché mi ha riaperto un mondo dal quale mi sono forse troppo allnotanata. Lo stile è bello, mi piace sempre il tuo stile, però si vede che scrivere su di loro ti mette -forse - un po' di... come dire... ansia da prestazione xD
Ma non temenre, non potrai mai scrivere cretinerie tu, quindi la prossima volta osa di più. Questi due merito "l'osaggio"! Ottimo lavoro *O* |