*Sleppy* Ecco che Domino/Jack fa compare anche qui ^^
Dunque, innanzitutto complimenti ad entrambe.
Non sembra per niente una storia scritta da due persone diverse e per arrivare al punto di riuscire a moltiplicare il proprio ritmo narrativo a quello quasi sconosciuto di una cooscrittrice (?) *per quanto si possa leggere opere di quell’autrice non è mai paragonabile a come ci scrivi insieme* fino a raggiungere il punto in cui non si capisce chi ha scritto cosa, chi ha pensato cosa, chi è cosa; ce ne vuole xD
Avete raggiunto il traguardo con successo.
E come promesso ad Aika eccomi qui a tentare di fare una recensione che sia almeno metà degna di essere chiamata tale.
Allora, mi sembra superfluo e inutile soffermarmi a commentare la grammatica & sintassi, non ho trovato nemmeno un errore di battitura. Lo stile scorrevole che riesce a mantenere il letto in un ritmo incalzante, la scena che in realtà si svolge in poco più di sette minuti scarsi. Rendere i personaggi vivi attraverso semplici gesti. Come detto su, scrivere un capitolo relativamente lungo senza errori è un traguardo a cui ambisco sempre e che spesso non raggiungo, quindi avete tutta la mia stima ^^ tanto di cappello.
E i personaggi hanno già una loro tridimensionalità:
London; l’uomo d’affari con i minuti contati, che è in costante lotta con il malefico e distruttivo scorrere del tempo. L’uomo formato. L’uomo che si è fatto da solo, il sogno americano. *Se non è così avete il diritto di picchiarmi*
Che ormai – dopo anni – si rassegnato all’inevitabile, sa benissimo di non riuscire più a tenere vivo il rapporto e non mi sembra poi che ci stia provando *Suppone tutto questo dopo soltanto il primo capitolo ._.* Si è accorto che stanno insieme per abitudine, perché ormai entrambi sono frammenti l’uno della vita dell’altro e che se si lasciassero è come soffiare via su quei piccoli granelli che hanno composto parte della loro vita. Non è come quando i due fidanzatini di turno si lasciano perché non erano destinati a stare insieme, è qualcosa di più distruttivo. E’ qualcosa che brucia sulla pelle, il doppio. Perché una volta quella complicità c’era, una volta riuscivano a capirsi con uno sguardo ora invece annaspano entrambi cercando di leggere negli occhi la battuta che l’altro potrebbe fare, o ciò che in realtà pensa.
Si conoscono fino alla nausea, possono anticipare le mosse dell’altro, ma non c’è più quel filo elettrico che li lega, ora c’è soltanto un filo di metallo facilmente modellabile.
Ormai Landon è la giornata di Shaun e Shaun è la giornata di Landon, ma ciò significa soltanto abitudine non vera passione.
E Shaun mi sa di solitario. Mi trasmette tristezza, perché non mi sembra avere una vita forte e piazzata come quella di Landon e ciò lo rende quello che viene colpito di più dalla situazione.
*Continua a supporre cose assurde SOLTANTO dal primo capitolo ._.*
Il balzo temporale sta lì a significare, a sottolineare, quel cambiamento nel loro rapporto, quel tarlo che anno dopo anno li ha corrosi rendendoli schiavi l’uno della presenza dell’altro.
Ma nonostante tutto non c’è solo il pressante bisogno del corpo dell’altro, ma anche il volersi bene e a farlo notare c’è quel Landon così preoccupato per Shaun e le sue condizioni, la gelosia *perché si chiama gelosia! è_é “Jack si impunta”* che mi ha fatto piacere non poco.
E che la colpa sia dell’ex ragazzo rende il tutto ancor più interessante, ancor più vivo.
E mi rendo conto di aver detto una marea di stronzate.
Ma hey, ci ho provato ù.ù
Ho già letto il secondo capitolo *-* corro a recensire anche quello. *Sleppy*
Jack London |