Come di consueto, resto incantata dal modo con cui - con poche pennellate - riesci ad incatenarmi alla storia.
Un'unica scena, intensissima, mille emozioni.
Bella, toccante, fugace e viva, assolutamente reale nel modo in cui tratteggi  i caratteri e le loro movenze. Semba quasi di vederli, muoversi sinuosi, tra carta e penna.
Come sempre, i miei complimenti!

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Poche semplici parole, ma cavoli com'è chiaro! 
Ebbene, probabilmente non mi ci sono mai trovata in una situazione simile, ma capisco bene cosa voglia dire guardare qualcuno da lontano!
Mi piace e, cavoli, l'icon rende fin troppo bene l'idea.
Però mi dispiace, io mi sento in dovere di dire che lui è un gran pezzo di figliolo u.u (e non vedo l'ora di vederlo il 7/03)
Mi piace, davvero! Ottima descrizione.
Erika

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Come la conosco bene, questa situazione... Essere costretti a guardare qualcuno da lontano, accontentarsi e vivere di pochi, brevi e necessari sprazzi della sua vicinanza -sempre distante, in ogni caso- e non riuscire a mettersi il cuore in pace. E poi :
Il viso distorto in una smorfia di dolore con la sigaretta tra le labbra e credevo che al mondo nulla di più doloroso e meraviglioso esistesse questo inizio mi uccide. Meraviglioso e poetico, come tutto in Gerard, visto dagli occhi di questa sconosciuta innamorata.
Mi piace, anche perchè non conoscendo troppo i MCR ho potuto leggerla come un'originale.
Ancora una volta, complimenti e soprattutto mortacci a chi non lascia recensioni a piccole perle come questa è_é