(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Parto dicendo che questa è una favola che ha un sapore buono. E' semplice,proprio come dovrebbe essere una favola; non ci sono tanti fronzoli, tanti giri di parole. Arriva dritta al fondo della sua piccola verità che è la ricerca di comunicare nella diversità.
Il tema è trattato con delicatezza senza cadere nello stucchevole e nel patetico. Lo stile è limpido e rispecchia alla perfezione "la bolla di vetro" entro cui è imprigionato il bambino, rispetto al resto del mondo.
La scelta di non dargli un nome rende questo personaggio ancora più intenso ed autentico:non è nessuno in particolare, ma in quel momento, nel momento in cui la narrazione si svolge, egli è tutti coloro che sono diversi.
Non è facile parlare di qualcosa che è fuori dall'ordinario senza inciampare nelle esagerazioni; è difficile restare aderenti alla durezza di un tema come questo senza cadere nelle banalità e in frasi scontate o già sentite. Tu hai superato l'ostacolo con eleganza, senza tradire il tuo modo di scrivere. Bellissima, davvero.