Recensioni per
Green
di Kiki May

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/02/12, ore 21:53

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)

Mi trovo qui a segnalare questa storia perchè la ritengo fin troppo bella per far si che resti nel dimenticatoio delle pagine passate.
Sono rimasto folgorato da tanta bellezza.
Questo testo riesce ad essere bello e struggente allo stesso tempo, e l'espediente narrativo della paternità di Angel è interessante e molto toccante in questa fic. E' davvero scritta con una minuziosità e particolarità agghiacciante. Scritta col cuore. Va assolutamente tra i preferiti e tra le scelte.

La fic è speciale perché:

A) L'autrice non solo ha rappresentato il personaggio portante del telefilm - Angel - coerente e credibile, ma ha anche saputo creare un nuovo character che emozionasse i lettori, nonostante appunto leggessero di lei per la prima volta. Se consideriamo poi che il contesto è completamente diverso da quello originario, bisogna fare un doppio applauso visto che l'autrice ha saputo interpretare tutte le emozioni del protagonista.
B) Ci sono fin troppi riferimenti profondi per chi ha visto la serie televisiva. La fic è un mosaico di emozioni e sogni nascosti, ad ogni tassello c'è qualcosa di nuovo da esplorare. Ed è bello scovare riferimenti così velati quanto importanti. Come ad esempio l'assonanza del nome di May: Wilhelmina, come William, Green - il colore che lei odia! - e anche il suo diminutivo May che ricorda il nickname della scrittrice.
C) C'è una simbolica ed emozionante scena dove il protagonista mostra a sua figlia tutte le donne della sua vita attraverso dei quadri che ha dipinto. L'idea, oltre ad essere originale e delicata per il modo in cui è stata espressa, è piuttosto coerente con lo spirito del protagonista, rappresenta a mani basse tutti (o quasi) i fondamentali rapporti che hanno segnato l'uomo nel corso della sua vita.

Questa storia potrebbe essere una perfetta parte canon del telefilm. E la nota slash è inserita tanto abilmente da passar quasi inosservata (nonostante lo slash non faccia parte del telefilm originario).
Ci sarebbe molto altro da dire, qualcosa che probabilmente io non sono in grado di esprimere, ma consiglierò senza dubbio questa storia ad altre persone che potranno esprimersi addirittura meglio di me.
Da mettere tra le storie scelte assolutamente.

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(Recensione modificata il 22/11/2012 - 04:50 pm)

Recensore Junior
02/11/10, ore 17:16

c'è solo una parola per definire la tua ff...MERAVIGLIOSA!

Recensore Veterano
12/06/10, ore 08:35

Un AU certamente insolito e davvero interessante. Quello che ho apprezzato di più in questa storia è certamente la naturalezza con cui parli di arte, di pittura e di scultura. Non me ne intendo molto, ma il discorso al ristorante sulle opere di May e la descrizione dei quadri della mostra mi sono sembrati molto plausibili, qualcosa che due artisti potrebbero dirsi, che una figlia scultrice potrebbe davvero vedere nelle opere di un padre pittore. Portare in scena i personaggi del Whedonverse come i soggetti dell'attività da ritrattista di questo Angel è stata una scelta al tempo stesso molto originale e azzeccata, coerente con l'interesse di Angel verso l'arte figurativa, un interesse che nei telefilm viene spesso ribadito. In effetti, ci sono molti rimandi - sottili e intriganti - ai telefilm, molti dei quali sono inseriti così astutamente nella narrazione che solo ripensandoci si apprezzano davvero: il colore verde, Lorne fotografo (in fondo che cosa fa il Lorne di AtS se non cogliere attraverso il canto un'istantanea della personalità?), il gel nei capelli di May, l'essenza spigolosa e combattiva della Cacciatrice... potrei continuare, ma correrei il rischio di scrivere una recensione più lunga della storia. Ovviamente la trasposizione non soprannaturale della personalità dissociata di Liam/Angelus/Angel emerge come il riferimento centrale, insieme alla solitudine del personaggio, ma questa è evidentemente una scelta consapevole, mentre altri parallelismi mi sembrano più istintivi, come di chi conosce così bene il mondo di Whedon da arrivarci più con l'intuito che attraverso il ragionamento. Ho un unico appunto da fare a questa storia, storia che è singolare e direi quasi estrema, ma in modo tutt'altro che sgradevole: sei andata veramente troppo spesso a capo. Non so se sia un effetto voluto, ma il testo appare simile a quello di una poesia, mentre è prosa, e spesso anche una buona prosa, che io avrei goduto di più se non avessi dovuto scendere così spesso alla riga successiva.