(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
c'è solo una parola per definire la tua ff...MERAVIGLIOSA! |
Un AU certamente insolito e davvero interessante. Quello che ho apprezzato di più in questa storia è certamente la naturalezza con cui parli di arte, di pittura e di scultura. Non me ne intendo molto, ma il discorso al ristorante sulle opere di May e la descrizione dei quadri della mostra mi sono sembrati molto plausibili, qualcosa che due artisti potrebbero dirsi, che una figlia scultrice potrebbe davvero vedere nelle opere di un padre pittore. Portare in scena i personaggi del Whedonverse come i soggetti dell'attività da ritrattista di questo Angel è stata una scelta al tempo stesso molto originale e azzeccata, coerente con l'interesse di Angel verso l'arte figurativa, un interesse che nei telefilm viene spesso ribadito. In effetti, ci sono molti rimandi - sottili e intriganti - ai telefilm, molti dei quali sono inseriti così astutamente nella narrazione che solo ripensandoci si apprezzano davvero: il colore verde, Lorne fotografo (in fondo che cosa fa il Lorne di AtS se non cogliere attraverso il canto un'istantanea della personalità?), il gel nei capelli di May, l'essenza spigolosa e combattiva della Cacciatrice... potrei continuare, ma correrei il rischio di scrivere una recensione più lunga della storia. Ovviamente la trasposizione non soprannaturale della personalità dissociata di Liam/Angelus/Angel emerge come il riferimento centrale, insieme alla solitudine del personaggio, ma questa è evidentemente una scelta consapevole, mentre altri parallelismi mi sembrano più istintivi, come di chi conosce così bene il mondo di Whedon da arrivarci più con l'intuito che attraverso il ragionamento. Ho un unico appunto da fare a questa storia, storia che è singolare e direi quasi estrema, ma in modo tutt'altro che sgradevole: sei andata veramente troppo spesso a capo. Non so se sia un effetto voluto, ma il testo appare simile a quello di una poesia, mentre è prosa, e spesso anche una buona prosa, che io avrei goduto di più se non avessi dovuto scendere così spesso alla riga successiva. |