Bellissimo anche questo capitolo! ^^ Mi pare che negli altri commenti sia già stato detto tutto, quindi mi limito a ripetere che non ho trovato le due storie ripetitive. Secondo me ti sono venute molto bene. *-*

Complimenti anche per questo capitolo! Sia per le argomentazioni simili a quello scorso (a dimostrare che certi drammi, visti dai genitori, hanno molti punti in comune) sia per le argomentazioni differenti (in quest'ultimo caso appunto, aggiungi il tema lussuria, che in realtà è soltanto amore). Bella anche l'introduzione delle due figlie, Cissy e Bella e del loro diverso modo di aiutare la madre!

Veramente bellissima anche questa.
I miei complimenti per entrambe le Shot, che non ho trovato nè ripetitve nè scontate.

Nemmeno io ho mai immaginato Andromeda come una ribelle nata. La sua indipendenza deve essere uscita fuori solo quando si è innamorata di Ted Tonks.
Secondo me sei riuscita perfettamente a descrivere quello che pensa Druella senza fare la fotocopia di Walburga. Ho notato anche un po' il diverso modo di parlare, e non ho pensato che fosse troppo remissiva perché ho pensato che in fondo Druella da non sposata era una Rosier, perciò il suo carattere doveva essere per forza diverso da quello tipico dei Black, provenendo da un'altra famiglia!
Secondo me hai reso bene anche le due figlie. Narcissa è sempre presente e cerca di consolare la madre, mostrandosi più comprensiva. Bellatrix invece sta muta per tutto il tempo (io penso che comunque abbia assistito in silenzio a tutto il monologo della madre) e parla solo alla fine. Il carattere è proprio il suo, molto più duro e determinato di quello della sorella.
A proposito, ho letto la tua mail di risposta e ci tenevo a replicare che in fondo, anche se Walburga non la immagino a mostrare così i propri sentimenti, sicuramente non me la immagino nemmeno come una donna sempre glaciale. Secondo me potrebbero esserci stati dei momenti (tipo appunto la fuga di Sirius o la morte di Regulus) in cui non credo che sarebbe rimasta esteriormente impassibile ma, anzi, si sarebbe sfogata parecchio.
In entrambi i casi hai descritto dei momenti in cui le due madri sono state prese alla sprovvista (chi più, chi meno) e quindi non riescono a mantenere il solito controllo, e i personaggi di Lucretia e Narcissa in qualche modo rappresentano il resto della famiglia, l'aspetto che i Black devono mantenere davanti a tutti, mentre lo sfogo delle madri mostra di più la natura umana dei componenti della famiglia.
Ok, ho usato un sacco di parole, ma spero di essere stata chiara: il succo è che sono del tutto convinta della tua versione dei fatti!
Sei stata bravissima, complimenti. Mi dispiace solo che la storia sia già finita...
Be', intanto, ancora complimenti!
Giulia

Idea veramente molto originale, che soprattutto mi ha fatto riconsiderare almeno un po' la posizione e i sentimenti di Walbunga Black il cui figlio primogenito è scappato via lasciandola per sempre.
Deve essere stato difficile sopportare la sua perdita.
Scapestrato o meno è sangue del tuo sangue e carne della tua carne, l'hai portato in grembo per nove mesi e l'hai dato alla luce con amore. L'hai visto crescere, imparare a parlare, a camminare, l'hai visto sorridere, arrabbiarsi e imparare e giocare. Crescere, e poi andarsene via dalla tua vita come se niente fosse. Scappando da te, madre, e da tutto ciò che rappresenti.
Bella.
Sul serio.

Che bello questo racconto! Devo ammettere che Walburga mi è diventata un po' più simpatica e che a un certo punto l'ho quasi compatita. Poverina... ç_ç
Mi piace il tuo stile, hai dato un grande realismo al personaggio!

Finalmente qualcosa di veramente realistico e veritiero a proposito della fuga di Sirius e della reazione di chi fa parte della famiglia che lui ha rinnagato. Ovviamente, per molte cose, non si può essere d'accordo con Wablunga, ma penso tu l'abbia descritta molto bene. Forse in maniera più profonda della Rowling stessa. Lei è la madre di Sirius e, come tale, gli vuole bene. Quindi è stato giusto parlare di dolore, rabbia, incapacità di capire cosa sia successo, anche frustrazione.
Hai reso tutto in maniera chiara, ben descritta, analizzando e presentando le ragioni di una donna che ha le sue ragioni, come i suoi torti. Senza semplificare troppo le cose, ma dando quei chiaroscuri tipici della realtà!
Complimenti!

Idea molto originale. Di solito ci si limita a dire che, dopo la fuga di Sirius, Walburga lo abbia dimenticato - oserei dire - con un click, nel senso che si sia arrabbiata solo perché aveva disonorato la famiglia e che in realtà lo odiasse già da prima.
Ci sono tanti punti originali in questa storia: il fatto che Walburga si chieda in cosa ha sbagliato, la gioia della famiglia dopo la nascita del primogenito maschio (si tende a dimenticarlo, ma Sirius doveva avere un grande importanza per i Black), un concetto della famiglia visto da un altro punto di vista, non soltanto in funzione di come la vedono gli altri, ma anche come unione e sostegno reciproco.
Nonostante io abbia difficoltà a credere che una come Walburga, almeno per come me la immagino io, abbia mai potuto essere così sincera in uno sfogo in presenza di un'altra persona, tutto quello che ha detto a mio parere potrebbe averlo ugualmente pensato in solitudine.
In ogni caso, il passaggio graduale dalla condizione di debolezza di Walburga all'ira e alla furia che la spinge a dichiarare Regulus il suo unico figlio e a bruciare il nome di Sirius dall'arazzo è reso benissimo, ho proprio sentito i battiti che acceleravano in quel punto! Complimenti!
Mi ha colpito il modo in cui sei riuscita a renderla umana ma soprattutto è formidabile la tua capacità di fare in modo che chi legge, ad un certo punto della storia si ritrovi schierato dalla parte dei Black, cosa che di solito non succede!
Insomma, questa storia è davvero incredibile, e non vedo l'ora di leggere il secondo capitolo! Bravissima, davvero!