La storia, ad un primo sguardo, risulta inverosimile sotto parecchi punti di vista.
Anzitutto, pur trattandosi di un AU, è impensabile credere che, a soli cinque anni di distanza dalla fine degli studi universitari, un intero gruppo di ragazzi sia riuscito ad eccellere così brillantemente pressappoco in ogni facoltà.
Arte, lavori manuali, scherma, cucina. Che ognuno sia riuscito a divenire il migliore, non nel paese o tantomeno in Giappone, ma addirittura nel mondo intero è... impensabile.
Soprattutto con un lasso così scarso di tempo alle spalle.
La scelta di rivedersi dopo cinque anni, poi, mi sembra ardita. Per alcuni, forse, l'idea sarebbe anche potuta passare, ma con uno spirito come Rufy dubito che il solo pensiero di perdere di vista i propri nakama per così tanto tempo possa aver davvero trovato radici.
Conoscendolo, avrebbe fatto l'impossibile pur di ristabilire i contatti il prima possibile.
Per quanto riguarda il corpo della storia non è che vi sia molto da dire, per lo meno a giudicare da questo primo capitolo.
La stesura è pressocchè simile, se non identica in alcuni punti, a quella del tanto detestato [e sconsigliato dai più] copione.
Il mio consiglio a riguardo è quello di ponderare con accortezza le frasi, cercando di intravedervi un perchè dietro, e non semplicemente per creare un botta e risposta.
Motiva gli stati d'animo, le azioni, anche il "semplice rimaner male", volendo. Ogni cosa va bene, a patto di dar una giusta profondità.
Ed è proprio sui dialoghi e l'introspezione che ti consiglio di lavorare.
I battibecchi fra Zoro e Nami son, tristemente, uno dei cliche più stereotipati dell'intero fandom. Un "buzzurro" ed una "strega" urlato di rimando, e la questione, per i più, sembra potersi concludere lì.
La cosa, dopo cento storie improntate sullo schema, alla lunga, stufa.
Prova ad instaurare un dialogo concreto fra i due, che porti a qualcosa.
Gli insulti possono anche restare, ma mitigati da un discorso valente; nel manga, del resto, le cose stanno così.
Altro consiglio su una delle note dolenti di gran parte delle storie pubblicate: Sanji.
Cerca di dargli uno spessore, come faresti con chiunque altro. Non limitarti a renderlo il donnaiolo perverso che i più idealizzano o, peggio, a porlo un gradino al di sotto del marimo unicamente per far risaltare lo spadaccino.
Il cuoco ha una propria, divina, introspezione. Sforziamoci di usarla.
La stessa puntualizzazione vale anche per Rufy; renderlo lo scemo del villaggio incapace di trovare un impiego, è quanto di più umiliante e denigrante un fan possa leggere.
Confondere l'ingenuità con la mancanza di ingegno è un errore che, a mio parere, non dovrebbe mai capitare. Significa conoscere troppo poco un personaggio.
Ultimi due consigli, e poi levo definitivamente le tende, riguardano l'uso di faccine e l'OOC.
Il primo è palesemente vietato dal regolamento e sminuisce, enormemente, quella che potrebbe anche essere una buona storia.
L'altro, consentito, è sempre un bene citarlo nelle prefazione di ogni storia.
Essendo alle prime armi, come già hai precisato all'inizio, ho voluto approfondire punto per punto, piuttosto che lasciarti "allo sbaraglio".
Spero che non lo possa interpretare come un attacco personale che, assolutamente, non è.
Buona serata. |