Recensioni per
Ultimo canto per Bisanzio
di Bel Riose

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/06/10, ore 14:19

Sarà che sono sempre stato un appassionato di storia bizantina (purtroppo sovente trascurata dai testi scolastici) ho trovato molto interessante questa one-shot sugli ultimi giorni di uno dei più importanti difensori della Gran Città prima che questa cadesse, il bailo veneziano Girolamo Minotto, mi sembra che sia riuscito ad esprimere ben i pensieri del protagonista (cui pure la sua patria qualche torto a Bisanzio l’aveva fatto, costruendosi un impero coloniale grazie alla IV crociata) e l’amore che dimostra di provare per la Nuova Roma, quasi come se fosse davvero nato all’interno del perimetro delle mura teodosiane, purtroppo per l’ultimo Basileus e per i suoi eroici combattenti, la battaglia era persa in partenza, il sultano aveva di migliaia di uomini pronti a combattere per lui, per non parlare della sua agguerrita e temibile guardia personale, i giannizzeri, dall’altra parte vi erano solo qualche migliaio di difensori greci e forse duemila stranieri, il cui grosso era costituito dai settecento mercenari giunti insieme a Giustiniani Longo, personalmente ho trovato molto riuscita la descrizione di quella che sarà l’ultima cerimonia cristiana celebrata in Santa Sofia, che vide per una volta greci e latini dimenticare le loro diatribe e i loro contrasti nel chiedere insieme un aiuto che solo qualcuno di superiore avrebbe potuto dare in quel momento, così come ho trovata ben descritto il momento in cui il protagonista imbarca quelli che può sulle sue navi, mentre alte si levano le grida e si notano i segni della distruzione operata dall’esercito ottomano, come anche molto profonde le riflessioni che attribuisci mentre si allontana dall’ormai espugnata città del Bosforo, pensando all’importanza che devono avere i propri valori, nonostante sia molto alto il rischio della sconfitta (o come in questo caso, si era sicuri dell’esito infausto della battaglia), e non posso che sottolineare positivamente la descrizione di quelli che saranno i suoi ultimi istanti di vita, che concluderò da coraggioso e fiero come ha vissuto..
Quanto alla figura di Costatino XI Paleologo, è senz’altro una delle più interessanti della storia bizantina, forse si potrebbe dire che con lui si concluse degnamente la storia dell’impero romano d’oriente, già da despota in Morea aveva dato gran prova di sé, e gli storici (a cominciare dai contemporanei, come il suo amico Giorgio Sfranze) dicono di lui che sarebbe stato un ottimo sovrano se non fosse stato per il triste periodo in cui l’impero si trovava a vivere, credo che sia riuscito ad entrare nella psicologia del personaggio, che vuole difendere a tutti i costi la sua patria ed il trono degli avi, e pur di riuscirci non è disposto a sopravvivere a sopravvivere alla sconfitta della sua causa, come dimostrerà il 29 maggio.
Probabilmente l’impero sarebbe caduto lo stesso, anche se per un qualche miracolo l’assalto del 1453 fosse stato respinto, la Costantinopoli bizantina era un corpo estraneo in un mare di possedimenti turchi, dopo la Gran Città, caddero pochi anni dopo anche il despotato di Morea (1460) e l’Impero di Trebisonda (1461), non aveva quindi vita lunga, purtroppo l’Europa avrebbe dovuto e potuto fare di più, ma non lo fece, trovandosi in altre faccende affaccendata (ed invero, tentativi fatti negli anni precedenti non si erano conclusi nel migliore dei modi).
In conclusione: ho trovato molto interessanti sia il tema che lo svolgimento, complimenti.

Nuovo recensore
01/06/10, ore 18:05

C' è un motivo se io mi rifiuto da sempre di chiamare Istambul la Seconda Roma sul Bosforo... ed è proprio il fatto che Haghia Sophia resta una Chiesa Cristiana d' Oriente, e Costantinopoli resta la città fondata nel 301 da Costantino, anche se, come ci ricordano Niceta Coniata e Michele Psello, la caduta di un Impero che si era ingessato ieraticamente in se stesso quando la società tutta cambiava, era irreversibile.

L' eco della disfatta di Costantinopoli in Occidente fu grande quanto l' eco della disfatta di Gerusalemme quasi due secoli e tre quarti prima, e commosse profondamente Roma.

Quindi grazie ancora per averla ricordata in questa bella one shot, che se tu volessi, seguendo un filo di narrazione à rebours, partendo cioè dalla fine, potrebbe diventare un romanzo che ripercorre le tappe e i fasti di un Impero proprio nell' ultimo periodo sotto Costantino XI.

Pensaci su!
(Recensione modificata il 01/06/2010 - 06:06 pm)

Recensore Master
31/05/10, ore 14:51

Davvero molto bella, non conoscevo molto bene la figura di Costantino IX, ma ora che l'ho letta mi viene voglia di approfondirla.
Mi piace come hai descritto gli stati d'animo, e come hai reso i protagonisti, ma, a mio parere, potevi anche parlare, o accennare solo, a Maometto II, solo per vedere il punto di vista del nemico