Oh. Finalmente sono riuscita a leggerla tutta! XD

In realtà l'avevo già letta tre giorni fa e avrei voluto recensirla subito ma, fra impegni vari e roba che attendeva di essere scritta, o vergognosamente tralasciato il mio compito. E ho fatto male, perché questa storia merita.

L'ho voluta rileggere ancora una volta e sono nuovamente dell'idea che è davvero bella: è molto introspettiva, di un'introspezione che sembra cristallizzare ogni scena in un attimo quasi eterno. Più che il dipanarsi lento della trama, mi è sembrato di guardare delle fotografie ma, a differenza delle fotografie, nel tuo racconto c'era tutta questa selva di emozioni descritte in maniera decisamente impeccabile. Le parole sembravano letteralmente dipingerti la storia davanti, in certi punti, come quando hai descritto, all'inizio, quella macchia blu che è lo sguardo di Ciel, persa nel buio.

Mi è piaciuta molto questa "what... if?", a cominciare dall'idea che fosse stato Undertaker [adoro quello Shinigami!] e non Sebastian a salvare Ciel. Mi è piaciuto il suo apparire in quella "luce tagliente" e il modo drammaticamente vero in cui sei riuscita a descrivere la corruzione e la decadenza dell'anima di Ciel, quello staccarsi un pezzo dopo l'altro, quello sporcarsi come il lago dopo che un sasso vi è stato lanciato dentro [una metafora molto bella, devo dire]. Anche se il richiamo a quelle stelle nere da sbucciare e consumare è stata l'immagine più bella di tutta la fanfiction, a mio parere.

Poi, devo dire, sono stata attirata qui anche da quel riferimento a Bleach [sono una Bleach-fan sfegatata XD] ed, effettivamente, devo concordare con te sul fatto che basti modificare leggermente una parola per cambiare totalmente il senso, la storia e la prospettiva. L'idea del Sarcofago Nero mi è piaciuta, non solo perché originale ma perché si adatta perfettamente al mestiere dello Shinigami, che non divora le anime ma conserva i ricordi dei morti.

Poi, cos'altro dire, se non che la caratterizzazione di Ciel e Undertaker mi è piaciuta tanto? Ciel diciannovenne è un inedito, un inedito che tu hai saputo trattare molto bene, con quella vendetta ormai consumata che ancora lo sporca dentro, con il ricordo che lui stesso ha ricacciato indietro della fine orribile dei suoi genitori, con il suo dimostrarsi impeccabile e distante all'esterno e il suo essere drammaticamente perso e solo dentro. Nessuno può più pulirgli l'anima, è verissimo. Così come Undertaker, sardonico, con quei suoi sorrisi più affilati di una falce, che trova gli esseri umani divertenti da guardare. Lui, che con la morte ci ha a che fare tutti i giorni, gode di una calma quasi invidiabile.
E poi c'è zia Angelina: trovo che il modo in cui l'hai descritta, i suoi "abbracci soffocanti" sia semplicemente perfetto per lei. Lo so, sto diventando ripetitiva ma è stata davvero una buona lettura. Anche perché hai ricreato molto bene le atmosfere del manga, quel senso di "sporcizia" che Ciel si porta dentro e quel senso di morte che aleggia un po' su tutto, forse proprio perché Ciel era già morto, prima di ritornare nuovamente alla vita.

Il finale è così: ti lascia spiazzata con quel bacio leggero e appena accennato e poi lo sprofondare totale nel nulla.

Che dire? Ecco sì, come signorino, posso solo aggiungere che sarei curiosissima di conoscere i retroscena di questa what if, ecco! Quindi non posso fare altro che complimentarmi ancora e attendere fiduciosa in qualche spin-off! XD

Complimenti ancora!