Lo so che sono noiosa, pedante e troppo fluff, mi rendo conto di non essere una persona molto facile da sopportare con le mie cose e che alla fine i miei commenti sembrano davvero tutti uguali che uno non sa più a cosa credere o se pensare che lo stia prendendo in giro. Faccio, molto spesso, cose che a me per prima danno fastidio, ma davvero, davvero, davvero questa tua storia sale in cima alle preferite. Le batte tutte.
Non so davvero dirti perché ma la trovo splendida e li adoro follemente. Non so citarti una cosa in particolare, ci sono delle frasi che mi hanno colpita moltissimo, tipo, una tra tutte, questa: Sapeva di essere una persona complicata.
E sapeva che anche solo una persona altrettanto complicata poteva riuscire a comprenderlo fino in fondo. Ho pensato, 'quella persona è Nino, sì!'
No, e poi, devo citare anche questa: Il fatto che Nino gli avesse copiato le chiavi di casa senza dirglielo non gl'interessava. In fondo lui era il benvenuto ovunque si trovasse.
Stare con Nino lo faceva stare bene, si sentiva tranquillo in sui presenza.
Non aveva pensieri negativi in sui compagnia. Riusciva a placare le sue insicurezze, anche solo rimanendo in silenzio davanti a lui, a rimuginare su delle questioni quasi inutili.
Ma gli piaceva ugualmente.
In verità, la prima volta che lo aveva visto alla formazione degli Arashi, aveva sentito un brivido lungo la schiena, di quelli che ti vengono quando sei convinto di aver già visto o sentito quella persona.
Aveva sempre provato una sorta di morbosa attenzione verso Nino. [...] Kazunari gli era sempre piaciuto. Negli anni aveva sviluppato un amore quasi incontrollato nei suoi confronti.
Gli piaceva quando gli sorrideva, gli piaceva quando era imbronciato, gli piaceva anche quando era un po' arrabbiato.
Era innamorato.
E sentire i compagni che cercavano di farlo desistere perché Ninomiya era veramente una persona complicata non lo aveva aiutato.
Anzi, più lo conosceva, più si convinceva del fatto che il giovane era proprio una persona splendida.
E il fatto che adorasse come lui i biscotti alla cannella era stato, alla fin fine, il colpo di grazia.
La sua assenza lo faceva stare male. La sua assenza lo distraeva. La sua assenza lo rendeva nervoso.
Nino invece, nonostante fosse pieno di sfaccettature, nonostante fosse viziato, anche a causa sua, nonostante fosse ogni tanto iroso, era in grado di placare il tornado che aveva dentro di sé.
Semplicemente, lo amava.
Non sono seriamente in grado di commentare con qualcosa di diverso da queste stupide parole senza senso e mi rendo conto che una cosa inammissibile, specie per quello che ho sempre sostenuto, ma è davvero una bellissima storia (che adesso salverò e mi stamperò!) e il loro legame è stato voluto dal Destino, decisamente, ci credo troppo in queste cose per non rimanerne piacevolmente affascinata. |