Recensioni per
Se non altro
di Ramiza

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
09/06/10, ore 19:21
Cap. 1:

Ciao!
Cavoli che intensità.
Mi hai lasciata di stucco, con questo racconto un po' simile ad una poesia in cui si racconta la storia di una vita molto triste.
Pensare al fatto che davvero queste situazioni esistano mi fa sentire malissimo, e certe volte preferirei evitare di leggere certi temi, non per altro se non per eccessiva sensibilità mia.
Ma questa volta ho affrontato il tuo testo di pancia, perché mi sembrava che meritasse di essere letto, e così è.

E' terribile pensare a una ragazza che arriva a tentare il suicido, per colpa di una famiglia terribile che l'ha abbandonata e non l'ha protetta , ma peggio sfruttata, abusata.
E' ulteriormente peggio rendersi conto che l'essere salvata non ha portato ad una sensazione di riconoscenza effettiva per chi l'ha aiutata a continuare a vivere.

Però dopo tutto c'è un po' di luce, almeno la paura è scomparsa, come se quel gesto fosse stato necessario per estirpare il blocco che la fermava da dentro di lei, come se avesse ucciso effettivamente quella parte di lei che non poteva farcela, non poteva proseguire.
Il resto della vita però sembra essere descritto come ovattato, non perfettamente in sincronia con l'emozioni della protagonista, come una scena recitata senza troppa consapevolezza.
C'è speranza in una vita serena, ma al contempo c'è la profonda sensazione che così non potrà mai essere perché al posto del dolore e della paura è rimasto un vuoto che non si sa se mai verrà colmato dall'amore o meno. Certe esperienze non sono facili da descrivere, certe emozioni nemmeno, ma ho davvero sentito come la vita di questa ragazza ( non so se sia autobiografico o ispirato ad una storia che conosci, non sei tenuta a dirlo, ma mi auguro che non lo sia) sia vissuta con una mancanza di quell'energia e quel fuoco che caratterizza le giovani donne, ma piuttosto in una opacità, una nebbia che non si dirada, che rimane costante a distaccare le emozioni , tenerle lontane da lei perché non la tocchino troppo a fondo e non la feriscano.

Complimenti davvero, questo testo è così profondamente realistico, cinico al punto giusto, ma anche pieno di emozioni. Mi hai colpito specialmente quando hai scritto che anche la pazzia non c'era più, ma non per altro, solo perché non aveva portato a nulla, era uno spreco inutile di energie, come il riflettere sulla sua capacità o meno di tornare ad amare.
Non è questo che conta, non è questo in primo piano, quello che rimbomba forte è come un gesto così terribile, per fortuna rimasto incompiuto, possa alla fine aver portato alla scomparsa del dolore e della paura. E' angosciante pensare che sia dovuta arrivare a tanto per trovare un modo per sentirsi meglio, o per dirla con più esattezza, per lasciarsi alle spalle quell'immensa coltre nera che l'avvolgeva e soffocava, più di quanto sia riuscita a fare una corda stretta.


Mi è davvero piaciuta, e spero di averne colto il significato che volevi trasmettere. In ogni caso la narrazione è interessante e coinvolgente, ed il tema decisamente forte , ma trattato con quelle giuste pinze che non lo fanno sembrare patetico o troppo cinico, e questo equilibrio rafforza la storia.

A rileggerci presto!
Columbine