Recensioni per
It's Too... Cliché
di SignorinaEffe87

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
08/09/11, ore 16:15

anche se è una storia piuttosto vecchia ci tenevo ugulamente a farti sapere che l'ho apprezzata davvero moltissimo.
Sarà pure come dici tu, c'è qualche vizio di forma, ma devo dire che il tutto è amalgamato talmente bene e in modo così perfetto che nemmeno si nota.
Ho apprezzato molto i personaggi, secondo me sono caratterizzati bene e in modo decisamente esaustivo. Mi è piaciuta moltissimo l'evoluzione che hai fatto fare loro, naturale e quasi spontanea direi! Comunque ho poco altro da aggiungere, il racconto è bello ed è scritto bene ed è interessante, è divertente, è simpatica. Mi è piaciuta, ecco, ed anche se questa è una recensione inutile non m'importa, la storia è bella. Punto V__V

Recensore Master
21/02/11, ore 19:01

Davvero bellissima!
Sono contenta di essere stata così curiosa da saltellare allegramente tra le storie del contest, perchè questa meritava tantissimo!^^
Innanzi tutto, ho amato oltre ogni misura i personaggi, sono incredibilmente reali, sembra quasi di conoscerli! Lei insicura sotto l'apparente baldanza, ma indiscutibilmente forte quando prende le sue decisioni. Lui dolce e divertente. La tua caratterizzazione è stata eccelsa! ^_^
Il tuo stile e piacevolissimo, ricercato, ma mai pretenzioso. Scorre fluido e rimane impresso nella mente, come tutte le cose belle.
Ho amato anche l'ambientazione reale, e questo mi capita assai di rado.
Spesso risulta un po' "imbarazzante", invece tu l'hai resa interessante e mai scontata.
Inoltre, grazie, grazie per la meravigliosa ironia. L'ho adorata; è sottile e intelligente, e mi fa l'effetto di un soffio d'aria fresca!^_^
Complimenti davvero, per la storia e per la posizione in classifica.
Un abbraccio,
Joy.

Nuovo recensore
05/07/10, ore 00:26

Difficile scrivere una recensione per una storia così...
Tuttavia ho voluto farlo, perchè bisogna sempre ampliare i propri limiti. La mia difficoltà nasce dal fatto che non ho praticamente mai letto gialli, ma questa storia mi ha incuriosito, tanto che ho deciso di aprirla e di leggerla tutta di un fiato. Spesso ho cercato di distaccarmene, ma non ci sono riuscita. Volevo fermarmi, perchè la malinconia del personaggio mi bloccava, non riuscivo a contenerla. Ma nel contempo non potevo fermarmi, perchè la storia, anzi il ritmo insistente della storia, che non aveva nessuna voglia di fermarsi per un lettore, solo perchè quest'ultimo non voleva essere sopraffatto dalla malinconia, mi ha colpito. E questo nonostante la storia, che mi è sembrata molto lunga per la brevità della trama, che si articola a mio parere in tre punti:
-L'incontro tra lei e lui;
-La probabile nascita di una nuova agenzia investigativa;
-La scoperta dell'amore di Costanza verso il suo migliore amico omosessuale.
Per questo non posso che complimentarmi, dando una critica costruttiva: sei molto portata per i gialli, si capische dal ritmo prima citato e dalla scrittura antica che mi fa pensare a quei nostri film italiani di investigatori, vestiti con impermeabili e cappelli a tesa larga, ma cerca di intervallare questi momenti carichi di tensione malinconica, con momenti più leggeri, che non devono andare al pari con quelli più seri, ma possono essere anche solo degli accenni: per farti un esempio, i nomignoli più volte utilizzati, come scemotto e scricciolo, o come la rinite allergica di Costanza all'acqua di colonia di Riccardo. Un ultimo consiglio, spero siano ben accetti: Costanza ha una personalità molto ben studiata, ma non varia abbastanza al cambiare della sua età. Un cambiamento c'è, ma è troppo minimo rispetto alla sua differenza d'età. Come è già stato fatto notare in una recensione precedente, Costanza nel primo capitolo ha solo sette-otto anni, mentre sembra ne abbia molti di più. Cerca di studiare meglio come potrebbe pensare una bambina di quell'età davanti ad un tradimento del padre nei confronti della madre.
Un bacione, spero queste parole ti siano d'aiuto!! =)

Recensore Junior
10/06/10, ore 18:15

Ciao!
Ho appena letto la tua storia.
E ci ho messo tanto. Perché è lunga, ma più che altro perché è un grosso, inquietante muro di testo. Magari l’impaginazione del sito non aiuta, o magari è colpa della risoluzione del mio computer, ma ho fatto davvero fatica. Comunque, secondo me i problemi sono altri… E un po’ mi sembra che tu stessa li abbia ammessi a fine storia.

La storia è scritta molto bene. Da un punto di vista grammaticale è impeccabile. Tuttavia… è tremenda. Davvero, mi spiace risultare così acida e stizzosa, ma è di lettura difficilissima. Apprezzo molto chi scrive con stile, inserendo aggettivi “sfiziosi” qua e là, perché contribuiscono a dare un ritmo e una specie di ironia alla storia che rende piacevole anche la mattonata più pesante del mondo.

Ma nella tua storia il 95% dei sostantivi è dotato di un aggettivo “sfizioso”. E la cosa non solo rende poco efficace l’effetto, ma rende addirittura più macchinosa e difficile la lettura. Le frasi sono lunghe, ma quello che le appesantisce di più non è tanto la lunghezza, ma l’invasione di dettagli (che nel complesso diventano inutili) che soffoca il lettore.
E che ti fa perdere di vista completamente l’azione principale.
E la cosa è un gran dispiacere: c’erano certi punti (specialmente all’inizio, nella prima parte) che davvero sarebbero stati brillanti, se non fossero stati messi insieme a tante altre cose luccicose, creando solo fastidio a chi guarda.

Ho dovuto rileggere con attenzione per accorgermi che Costanza, all’inizio, è una bambina (in seguito diventa palese, ma per i primi paragrafi non lo è). Non solo i suoi pensieri non sono affatto infantili, ma ricorda il parco giochi con una malinconia e una nostalgia che convince il lettore a pensare che siano passati molti anni dall’ultima volta in cui è stata in quel posto. E invece quanto sarà passato? Uno, due anni? Un bambino non ricorda in modo così malinconico qualcosa che è così vicino nel tempo…

Ma permettimi di insistere sul fatto che non penso che la tua storia sia “scritta male”. Paradossalmente il commento potrebbe essere che è scritta… troppo bene. Come se ci fosse una corsa alla perfezione che si lascia alle spalle il piacere della lettura e della storia.
O che si lascia alle spalle la canzone originale. A me spiace dirlo, perché mi sento sempre una rompiscatole tremenda quando commento cose che non mi sono piaciute, ma io non riesco a capire cosa c’entri la canzone con la tua storia – se non per la forzata conclusione.

“I won’t say I’m in love” io l’ho sempre interpretato come un non voler ammettere a se stessi un turbinio e una carica di emozioni che sono invece palesemente visibili al resto del mondo. E così alla fine, almeno, non dirò ad alta voce di essere innamorata. Ma lo sono. Il discorso di Costanza sembra invece essere “ah non lo dirò a nessuno”. Ma non vedo tutti questi sentimenti, in tutta sincerità… Tutto il tempo speso a parlare del primo incontro, delle superiori… Mi sembra messo lì in maniera sterile. O meglio, costruisce la base verso la professione di investigatrice di Costanza, ma anche sotto questo aspetto mi sembra “abbozzato” e non sfruttato completamente. Senza contare che comunque, la cosa in sé, continua a non essere in accordo con la canzone. Il titolo non lo capisco, voglio dire, so che è un estratto della canzone che hai scelto, però non ho ritrovato tutto questo cliché nella storia. Intendevi forse il fatto che la protagonista è innamorata del suo amico che però è gay? Potrebbe essere un cliché ma, dopotutto, nella tua storia accenni alla questione solo alla fine e non si può di certo dire che la gelosia di Costanza sia il tema centrale di quanto hai scritto.

Forse dipende dal fatto che l'ho letta come una storia singola, senza conoscere la versione lunga di cui questa potrebbe essere come una specie di flashback , e quindi potrei essermi persa in questo modo alcuni passaggi importanti per capire quello che volevi dire fino in fondo. Però davvero non posso esimermi dal dire che una storia scritta in questo modo rischia di sembrare più uno sfoggio del vocabolario che della trama. Ogni sostantivo ha uno ( se non due) aggettivi, sfoltendoli un po' sono certa che non perderesti l'efficacia della descrizione, ma ne guadagneresti in scorrevolezza della lettura.

Spero di non essere stata troppo pesante, ma credo che, date le tue evidenti proprietà di linguaggio e conoscenze della grammatica italiana, non sia necessario altro che suggerirti di ripulire un po' di barocco per semplificare e alleggerire la lettura.

A rileggerci presto ( anche se forse tu spererai di no, ma io spero di no, dai ^^)
Columbine

Recensore Master
10/06/10, ore 15:36

Mi fermo per farti i complimenti: è davvero un pezzo bellissimo. O.o
Costanza Traversari sembra uno di quei personaggi di Bianca Pitzorno, monella senza diventar maschiaccio, un personaggio tutto curioso e molto ben costruito; l'intera ambientazione, in realtà, ricorda moltissimo le scene di Bianca Pitzorno, qualcosa alla "Diana, Cupido e il Commendatore". Il primo pezzo è morbidissimo e malinconico; il secondo è quasi più triste, seppur sia quello che ho preferito; il terzo recupera un'atmosfera molto più adulta senza "sporcare", tuttavia, nessuno dei due persoanggi. Sembra quasi si siano mantenuti attraverso il tempo, più forti degli altri, più forti di quel che hanno intorno.
No, non credevo di aver capito quali fossero i rapporti tra Riccardo e Vittorio: e, quindi, ci sono rimasta malissimo. xD Accidenti, sembrava troppo "da favola" per andar così!

Lo stile è pulito: ho letto le note, ma non mi trovi molto d'accordo su "le parole auliche un tanto al chilo". Intendiamoci, io non sopporto di trovarne nelle storie, ma, qui, anche quelle parevano amalgamarsi all'atmosfera un po' "all'antica", carica di ricordi, malinconica. Insomma, non fuori luogo. Il punto di vista di lei è meravigliosamente ben reso: e no, non la trovo una Mary Sue. Appare una ragazza non bella, intelligente ma non fortissima, una persona che si fa largo a sgomitate in mezzo al proprio disagio. Bella lei e bello lui. Davvero, davvero complimenti.