Non appena ho letto che questa fanfiction era una byaruki me la sono subito segnata e adesso ho appena finito di leggere tutti e tre i capitoli.
Questa coppia mi piace molto e credo meriterebbe più attenzioni nel fandom italiano.
Comunque, passando alla tua storia, il tuo stile di scrittura mi piace. Fluido e articolato e le descrizioni sia dei sentimenti dei personaggi che delle situazioni rendono perfettamente l’idea di ciò che succede nella fic.
Ho apprezzato la caratterizzazione di Rukia, mi piace vederla un po’ più sicura di se.
Però in realtà qualcosa non mi torna in questa storia.
Okay che c’è l’avvertimento lemon, che sia una byaruki e che quindi il loro rapporto non sia inteso in senso fraterno, però prescindere quasi totalmente da questo fattore mi ha fatto un po’ storcere il naso.
Cioè, cercherò di spiegarmi. La storia è scritta bene, però a caderci dal mio punto di vista è l’interpretazione che hai dato dei personaggi, nonostante siano descritti bene, non li riconosco in Byakuya e Rukia. Byakuya in particolar modo.
Tralasciando una Rangiku che con nonchalance da consigli a Rukia per Byakuya. Cioè, una cosa del genere genererebbe almeno un po’ di scandalo, non credi?
Byakuya lo trovo un po’ troppo “carico” se così si può dire. Il fatto che lui da sempre non l’abbia mai vista come una sorella, per me ci sta e condivido pienamente. Però i suoi pensieri, le sue azioni…non ce lo vedo.
Byakuya non è solo un uomo serio e distaccato. Lui è anche inscalfibile, freddo e pieno di rigidi schemi mentali dovuti alla sua educazione.
Per quanto la passionalità possa averlo invaso, per lui Rukia comunque resta qualcosa di intoccabile.
Il loro limite non è solo il fatto di essere fratelli/non-fratelli. Rukia è il simbolo di tante cose. Dalla promessa a sua moglie, alla sua rigidità mentale che lo stava portando a compiere qualcosa che avrebbe ancora di più castigato la sua psiche.
Nonostante comunque questi primi tre capitoli narrano le vicende di più di un mese, trovo improbabile il suo atteggiamento senza una dovuta analisi introspettiva più approfondita.
Molte scene ci stanno, come quella in giardino del cap1, o i suoi sbalzi d’umore, che da più sereno e colloquiale ritorna lontano e rigoroso. Oppure la scena del bagno.
Anche l’introduzione alla scena lemon di quest’ultimo capitolo è ben articolata visto che lui vuole farle capire che non è uno sbaglio ciò che è accaduto. Però tutto questo può succedere dopo qualche articolazione in più.
Un pairing come Byakuya e Rukia è un pairing angustiante, dove è perenne il concetto “voglio ma non posso”. Nella storia questo concetto emerge, ma non abbastanza. |