"Scettico volevi scovare le orme del destino.
Eppure hai atteso.[...]
E la solitudine dell’ essere umano, minuziosamente costruita, indugi a proteggerla, d’ altronde è stato il tuo primo parto nel mondo, l’ hai nutrito, coccolato e cresciuto.[...]
Finisce lo sterminio delle ombre, e anche l’ assassinio di te stesso, l’ adolescenziale perdizione, il vagare tra anime altrettanto instabili."
Che dire...in queste parole mi ritrovo in pieno, come se questa storia, in un certo senso, parli anche di me (può sembreare un pò egocentrica la cosa, però è così). E poi, diciamocelo, chi non ha mai voluto sapere cosa ci aspetta? E' umano, conoscere per soffrire di meno, per come la penso io.
Mi è piaciuta la parte della solitudine dell'essere umano. Il modo in cui l'hai presentata, sbattuta lì, in faccia al lettore, mi ha particolarmente segnato.
E che dire, poi? All'ultima frase mi è scesa una lacrima. Sono parole così vere, così...vive, che difficilmente puoi ignorarle, dato che prima o poi, forse in forma diversa, torneranno a grattare sulla memoria!
Davvero bella, complimentoni!
A presto!
Saluti ^^

Questo è uno scritto davvero potente, zeppo di immagini forti e vivide (una su tutte: ho adorato la descrizione del tavolino ligneo, smembrato in ogni sua parte – chiodi, assi, nodi). Con poche frasi, hai delineato perfettamente l’atmosfera malinconica che avvolge il protagonista: complimenti! L’unica cosa che mi lascia un po’ perplessa è il genere del protagonista stesso, in quanto quest’ultimo viene dapprima descritto al maschile (ti saresti affidato; scettico; etc.), e poi al femminile (sospiri leggera; l’assassinio di te stessa). Non ho apprezzato la scrittura bianca su sfondo nero, perché ciò, almeno secondo me, affatica notevolmente la lettura; però mi rendo conto di come questa precisa scelta rimandi alla riga finale della tua storia.
Nel complesso, ho adorato il modo in cui hai descritto la situazione, rendendo stupendamente la personalità e i pensieri del protagonista. Complimentissimi! :)