Questa storia ha partecipato al contest Progetto Cinema -Seconda edizione- [versione pellicole edite], indetto da Erena sul forum di efp.
Quarta classificata: Meli_mao/Come d'Incanto
Recensione.
Cruda e realistica. Pensare che ciò sia davvero successo mette i brividi.
Quando ero più piccola mi ritrovai, per curiosità, a fare delle ricerche sulle streghe nella storia. Ero animata da intenti innocenti, la mia passione derivava solo dalla visione di un telefilm, ma rimasi scandalizzata da quanto lessi.
Soprattutto, la cosa che mi colpì di più fu che quelle povere donne venivano torturate fino ad ammettere di essere streghe, e non puoi immaginare quanto io abbia gioito nel leggere questa… sfida verbale.
“ Il segreto? O… voi non lo troverete…” […]
“A voi piace l’inganno… non volete realmente saperlo, altrimenti capireste quanto non potete nulla al suo confronto”
Beh, giochiamo fino in fondo la carta della stregoneria, e che cazzo.
Passando alla parte narrativa ho trovato qualche errore sparso qua e là, niente di molesto. L’unica cosa che sento di dover puntualizzare è l’uso delle virgole: a volte ce ne sono forse troppe in una frase. Comunque il fatto che tu usi anche il punto è virgola è davvero un punto [gioco di parole, phm] di merito: ti parrà sciocco, ma il punto e virgola è un po’ il mio cruccio, perché non so mai bene dove usarlo, o se l’ho usato se va bene o meno.
Un’altra cosa è che alle esclamazioni, come quella della frase che ho riportato [o… voi non lo troverete] ci vuole la mutina. E’ esclamazione, non congiunzione. E il sì affermazione va con l’accento. Non è il “si” riflessivo.
Questi sono alcuni errori che tenevo a farti notare.
Oltre a ciò, mi è piaciuto il modo in cui hai narrato la scena della tortura, anche se ho notato una piccola discrepanza: forse non ho capito bene io, ma prima hai scritto che la punta è entrata nel retto, poi è la vagina a sanguinare. In verità credo che a quella poveretta sanguini un po’ tutta, ma… hum, vorrei sapere se sono stata io a non capire.
In generale, Sarah Good è ben descritta. Anche la guardia è resa molto bene. Però il personaggio sul quale vorrei porre l’accento è quel fagottino di stracci che non compare quasi per nulla, ma è la figura più patetica [in senso buono… e tre] di tutta la storia. Ed è quella che mi ha colpita di più, forse proprio per questa frase: quel suo piccolo figlio, non valeva nemmeno la dignità innocente per cui il mondo avrebbe lottato. Trovarmi dopo la scena/illusione/allucinazione di Sarah su quello che sarebbe potuto essere se lei non fosse stata accusata di stregoneria… mi ha spiazzata. Specie quando quell’allucinazione diventa vivida, tanto da annullare la realtà agli occhi di quella povera crista. Per questo ritengo che sia il personaggio più riuscito, anche se personaggio, propriamente, non lo è. Dico davvero, la descrizione di quel corpicino trattato come un cane, la freddezza con il quale la guardia ha urlato della sua morte… mi hanno fatto pensare che perfino nella morte quella povera creatura non ha avuto alcuna dignità. La vita è stata impietosa con lui, e la morte forse lo è stata ancora di più.
Bello anche per la descrizione fisica-che-rispecchia-l’anima di Sarah e della Guardia, e il confronto tra ciò che Sarah è e quello che loro vogliono che sia.
Quindi… non mi resta che dirti brava. Anzi, bravissima.
Una vera e propria piccola perla nella narrazione di un periodo buio come il Medioevo.
Premio Cruelty.
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