Sentendomi molto Braska, ero commossa dalla fine della prima sezione, davvero.
Ma è tutto un crescendo, uno spiraleggiare (moto quantomai appropriato... :D) di osservazioni e ricordi, quasi colpetti gentili alla memoria del lettore che va ricreando nella sua mente l'affresco drammatico degli eventi di Zanarkand, dando a ogni evento il suo peso, fino alla sezione finale. E lì riesci a comunicare una carica emotiva fortissima. è tutto perfetto e tragico, con punte visive di grandissimo spessore: "non importa da quale lato del mare mi trovi", in particolare, e "eppure la luce c'è ancora". Sei meravigliosa, grazie di scrivere tutto questo ç_ç E ogni concetto espresso è meraviglioso, quindi anche se la direzione generale non è impostatissima - ma per me è stata comunque chiara - resta una lettura piena di spunti e di immagini riuscite, che gettano una luce umanissima sui personaggi, tutti, anche la moglie innominata.
(...maccome, sorpresa che Auron possa angsteggiare? Ma ma ma se perfino la sua descrizione ufficiale puzza di emo lontano un miglio XD)
(e, se posso canon!nazieggiare solo un secondo... un anno circa di Calma, non dieci circa, purtroppo >_< Un sacrificio ancora più inutile...) |
