Ahah, questo lo lessi a suo tempo in anteprima, giusto per ricordare ancora da quanto tempo ci conosciamo e ci leggiamo, in questo piccolo universo personale che ci siamo creati apposta. Da quando ti conosco scrivere è molto più divertente. Il racconto, come già ti dissi, è davvero inquietante, l'ennesimo parto della tua mente folle e geniale, troppo spesso stretta in una gabbia.

Confesso che ho fatto fatica ad arrivare alla fine di questo racconto. Le parole sembravano non finire mai, non concedevano un attimo di tregua, un attimo di respiro. E quando, finalmente, ho letto l'ultima riga ho tirato un sospiro di sollievo. Poi ho riflettuto, a lungo.
Questo racconto è qualcosa di tremedamente sconvolgente: le parole che hai scelto sono, a mio parere, vive; mi hanno trasmesso davvero tanto e di questo devo ringraziarti. Man mano che procedevo nella lettura, mi sono accorta di immedesimarmi in questo prigioniero: provare la sua angoscia, la sua disperazione fino alla fine.
Tremendamente vivo, reale.
I miei complimenti più sinceri.