Recensioni per
L’austriaco n’parla, te se simpatico come ‘na rasagnolata su la capoccia e io penso che vo a fa come l’por Baglioni.
di Akrois
Sono arrivata qui per le vie misteriose e strane di EFP. Partiamo dalle quattro cose che mi hanno fatta fermare con la bocca un po' storta da una parte: |
Non so spiegare esattamente quanto o quale parte di questa storia mi sia piaciuta di più; sappi però che mi ha fatta emozionare, benché di un'emozione triste, quasi nostalgica. L'ho trovata incredibilmente reale, quasi fosse più la scena di un film che una fanfiction vergata in pagina web. Le parole, i gesti, tutto ha un sapore talmente genuino che non ho potuto fare a meno di provare brividi e commuovermi per questi tre personaggi, che saranno anche fittizi, ma che rappresentano una realtà che per altri uomini, in altri tempi, è esistita davvero. Più che una storia, insomma, è stata un tuffo al cuore. Splendida, delicata ma anche un po' forte, con tre persone diverse - nemici per volere di qualcun'altro, amici un po' perché bisogna sopravvivere, un po' perché il calore serve anche all'anima. Li ho apprezzati molto tutti e tre, sia Lodovico - che mi ha fatto tanta tenerezza e che, in certi punti, mi ha ricordato quasi il buon vecchio padre di famiglia -, sia Gianmaria - pratico ma anche un po' fragile, anche se coraggioso -, sia Florian nei cui pensieri non si entra che alla fine. Mi ritrovo a sperare che riesca davvero a tornare a casa, e che un giorno, a guerra finita, possa trovare i destinatari di lettere e fotografie che ha custodito e custodirà. |