Primo consiglio: non scoraggiarti se all'inizio nessuno commenta. La sezione Originali è poco seguita, ahimè. Fidati però, che se la storia è buona, riscuoterà successo. Forse non subito, ma ciò non è un motivo abbastanza valido per demordere.
Sin dall'incipit è scattato l'interesse per la storia. Come un regista, hai ben presto fatto un primo piano sui protagonisti del capitolo: Simon e Sarah.
Se mi permetti, vorrei farti notare delle piccole imprecisione trovate nel testo, a partire da un tempo verbale che stona con il resto dei periodi. Simon Hill fa l'impiegato. Quel fa va assolutamente con l'imperfetto, vista la temporalità al passato che usi anche con la descrizione della moglie.
I numeri si scrivono di regola in lettere, tranne per le date o per l'ora o per altre piccole eccezioni.
Nella prima battuta di Sarah, sono state tralasciate delle virgole, niente che con una lettura ad alta voce non si possa correggere. ;)
Altro grave errore di consecutio è qui Pensieri riguardanti l'amore della sua vita, o la persona che aveva creduto che lo sia, la persona accanto a lei. Che aveva creduto lo fosse stata. O lo sarebbe stata, se Sarah pensava a una situazione futura.
Al posto di infantilismo che è una malattia, forse sarebbe più appropriato il termine infantilità.
Anche qui l'impulsività di una donna che non sa cosa vuole, di una donna che dentro di sé non è altro... che una puttana, è vivamente consigliabile l'imperfetto. Al contrario per un attimo, Simon non era, l'imperfetto non puoi assolutamente utilizzarlo, visto che tale tempo verbale indica la continuità nel passato. Qui l'azione è puntuale, si è autoconclusa, pertanto serve il passato remoto. Per un attimo, Simon non fu.
Piacevole l'inizio, lascia di stucco il giudizio che dà di sé Sarah, ma anche divertente allo stesso tempo.