Ho provato a tratti questa vertigine di cui parli, leggendo la poesia. Mi ha riportato a freschi momenti della mia vita. In ogni caso, mi è piaciuto moltissimo leggerti, mi ha fatto volare lungo un cielo di sensazioni incredibilmente palpabili, illuminato dal sole dai miei ricordi. Conosco il piacere di sentirsi fecondi di vita; è talmente bello trovare qualcosa che può dare una risposta chiara alla domanda: << Cos'è vivere? >>. Subito mi sono tornati in mente i primi versi di un'altra tua poesia. "Tastare l'anima col corpo" (cito a memoria, forse sbagliando!). I momenti di vertiginoso amore sono quelli in cui maggiormente riesco a credere assoluta la relazione con la mia ragazza. E forse per questo sono vertiginosi: perché si ha l'idea non di due persone che si avvicinano, ma di un'intimità in cui non esiste separazione. Se riusciamo a percepire la nostre relazioni in termini assoluti esse possono dare un significato alle nostre esistenze, credo. Da cui ne viene il tormento di riscoprirle relative, nel contesto di tutti i giorni. Ma, in ogni caso, questi sono solo miei pensieri. Un saluto! Bella, bella, bella, poesia!

Oddio, ma è davvero la Lucretia che mi parlava nascondendosi il viso di sé e Ivan? Wow, che differenza tra le parole scritte e quelle pronunciate!
Comunque è una poesia splendida, scritta in un rosso così acceso da parlare da sé. E che parole ardite, Lu'!
Bellissima, mi è piaciuta davvero tanto :)
Sono appena arrivata dalle vacanze, ma proprio appena, tipo un'oretta? Ed eccomi subito a leggere le novità del sito e tue, soprattutto.
Ci sentiamo prossimamente, mia cara.
E ancora complimenti.