Ciao!
Oh, si. La tua storia mi piace tanto.
Billie che racconta le storie ai suoi figli prima di andare a letto e loro seduti lì, di fronte al padre ad ascoltarle. E poi, poi c'è lei, Adie, che a ogni storia si capisce che lo ama sempre di più.
"Spesso, Gloria sentiva di non potere più sopportare quella situazione, e si rintanava sul tetto della scuola, l'edificio più alto di tutta la città. Quel posto le piaceva molto, alle sue spalle poteva vedere sconfinate vallate, e un mucchio di case si apriva davanti a lei. Da quel posto, Gloria dominava la città, ne diventava la padrona. E sognava. Sognava un posto dove qualcuno potesse capirla, sognava un amico.
Un giorno, Gloria si trovava proprio su quel tetto, aveva gli occhi chiusi e lasciava che il vento le accarezzasse silenziosamente il viso.
Gloria era spaventata, non sapeva cosa fare, in quella città. Lei si sentiva come sull'orlo di un precipizio, come se stesse camminando su una corda, senza più niente che la tenesse in equilibrio. Guardava il sole tramontare, e cercava una risposta ai suoi problemi. Senza mai trovarla. Lei cercava una ragione al suo soffrire, alle cicatrici sulla sua pelle, come disegni indelebili di sofferenze passate. Sofferenze senza una ragione. Gloria cercava solo di farsi coraggio, ma non sapeva come fare. Se il suo dolore era inutile, perchè soffrire? E perchè andare avanti, se farlo significasse sofferenza?
Gloria, in realtà, era una santa, una santa tra i peccatori. E ce la farà, da sola o meno, a superare tutto ciò che le impedisce di vivere."
Il tetto della scuola, un posto sicuro. Intanot Gloria, la tua Gloria sogna di trovare qualcuno che la capisca e nel frattempo si rifugia nella musica.
Penso in questo personaggio, in questa storia si ritrovino un pò tutti. Io mi ritrovo in quello che hai scritto. Perchè soffrire? Perchè? rimanere soli?
Quando nessuno ti capisce e tu stai male solo la musica ti aiuta davvero e questo molte persone non lo sanno.
Bhè, come al solito mi sono dilungata troppo.
Alla prossima.
xxxHaushinkaxxx |