Sto in EFP da pochissimo e quindi mi sono perso più di qualcosa. Mi piace questo autore che ti fa vedere il film, anche se più che film è un telefilm, una puntata riuscita di una serie. Purtroppo qui da noi molti non sono al posto giusto. Se vuoi, Mannu, dimmi cosa fai nella vita (solo se vuoi), ma temo che il tuo mestiere non sia lo sceneggiatore. Cosa dire: stile buono, personaggi ben costruiti, una trama da niente che però è fluida e divertente. C'è mestiere.
Leggerò il resto.

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Un racconto lungo, da sedici capitoli, con personaggi a tutto tondo, brillanti e originali, che ti tiene incollato allo schermo fino alla conclusione.
Ripropone con maestria, per gli amanti del genere, le atmosfere noir di Blade Runner e cyberpunk del William Gibson delle trilogie dello Sprawl e del Ponte.

Una conclusione dolce e amara, immagino, in linea perfetta con lo stile della fiction.
Complimenti, bel lavoro! Un racconto lungo da sedici capitoli che ti tiene con il fiato sospeso, curioso di scoprire quale sarà la prossima mossa dei protagonisti.

La storia sia avvia alla giusta fine. Bellissima la descrizione dell'attesa di Ilah allo spazioporto e l'idea della fregatura al manager.
Ilah è un personaggio davvero interessante e l'hai resa benissimo.
Volo a leggere la conclusione, così, come promesso, ti lascio l'ultima recensione.

Finalmente hanno arrestato i veri colpevoli! Ma Ilah è ancora bloccata su Apollo...
Callahan incarna, almeno secondo il mio punto di vista, la figura tradizionale dello sbirro analogico, una specie estinta (o quasi), in un mondo dominato dal digitale.
Mi è piaciuta moltissimo la scena in cui è tutto impacciato nel riempire i documenti!
E' bello il modo in cui ricorda Deckard, anche se per quanto riguarda l'aspetto, per il lettore lo sforzo immaginativo è notevole, visto che Callahan non è esattamente un Harrison Ford...

Ilah al lavoro è una gioia per gli appassionati di cyberpunk.
Fa venire in mente quelle atmosfere da Minority Report, senza rinunciare al sapore noir di Blade Runner. Bel capitolo!

Bellissimo l'incipit, che ci mostra un Callahan tenero e sconfitto al tempo stesso. E' resa molto bene la nostalgia del personaggio per la sua famiglia.
Anche l'affermazione che lui 'è uno sbirro e basta', esprime tutta l'amarezza e la rassegnazione di Callahan.
L'affermazione finale, invece, è un vero pugno nello stomaco di Callahan...e del lettore.

Bel capitolo anche questo.
Sono curiosa di scoprire cosa ha visto Ilah nella mente del ricordante.

Mi piace molto la figura del dottore.
Devo dire che la storia fin qui è scritta molto bene e prende.
Viene voglia di continuare a leggere. Complimenti. Bel lavoro!

Povera Ilah, le è capitato proprio un lavoro orrendo.
Come si può non simpatizzare con lei?
Bel capitolo!

Poverina, mi fa pena...
Callahan ce la mette proprio tutta per impersonare la parte dello sbirro cattivo e devo dire che gli riesce proprio bene.
Mi piace la descrizione della ragazza, asciutta, quasi chirurgica, ma restituisce una fotografia abbastanza fedele non solo del suo aspetto fisico, ma anche di quelle che potrebbero essere le possibili implicazioni psicologiche.

Davvero odioso il tipo della scientifica. Non è certo la visione buonistica alla CSI che va per la maggiore adesso, però il personaggio funziona benissimo così com'è. Non è un mondo amichevole quello in cui si muove Callahan e quindi è giusto che i colleghi con cui ha a che fare gli mettano i bastoni tra le ruote, anziché dargli una mano. Il mistero, ovviamente, si infittisce ancor di più.
Bel capitolo!

In questo capitolo recuperi certe atmosfere cyberpunk. Mi piace come la fiction utilizzi un misto di detective story dai toni noir alla Blade Runner e di cyberpunk 'alla Gibson'. Il personaggio di Ilah è molto interessante e viene resa molto bene la sensazione di ribrezzo che prova all'idea di soddisfare la richiesta del cliente. Il mistero, poi, s'infittisce sempre più e questo per una detective story non è niente male, anzi, direi che è vitale.

Ed eccomi al consueto appuntamento con la recensione. Vorrei riuscire a leggere tutti i capitoli che hai postato fin'ora nel giro di qualche giorno, in modo da coprire un po' tutti gli aspetti della storia così come l'hai sviluppata finora.
Ora, per il commento al capitolo. La figura del tenente rende giustizia a certe figure di ufficiale superiore stronzo cari alla tradizioni del poliziesco all'americana e mi piace molto. Non è certo tenero con Callahan, ma è così che deve essere. Si riesce a provare il senso di sollievo che prova Callahan ad avere indietro il distintivo e mi piace molto anche questo. Bel capitolo!

In questo capitolo introduci un nuovo personaggio e la premessa è molto interessante. Introduci anche il tema della realtà virtuale, che aggiunge altri particolari all'atmosfera sci-fi che vai man mano costruendo. Si prospetta una fiction davvero interessante!