Ma ciao!
Partendo dal presupposto che non ho mai studiato la storia ungherese (perdona una povera secondina), questa storia mi piace.
E' originale, particolareggiata, ben scritta... Mi piace!
La guerra, da un certo punto di vista, mi ha sempre affascinata -almeno quella combattuta per un ideale, come la resistenza di cui parla Pal-, e tu hai descritto benissimo come deve sentirsi un soldato che lotta per la sua patria, credendoci davvero.
Fantastica l'idea di scrivere anche dal punto di vista della -ipotetica- statua!
<i>Ancora e per sempre, teso verso le nuvole mutevoli, immobile nel silenzio di un pomeriggio d'estate, rinnego la delusione per la battaglia persa che mi aveva oppresso prima di spirare. Invaso dall'euforia ringrazio il destino per la sua magnanimità, per aver trascinato gli eventi fino a questo pomeriggio in cui con un colpo di matita tutta la mia speranza è stata ristabilita e ringrazio l'Ungheria, la mia amata e libera Ungheria, per aver accolto fra le mani della dolce Anna il sogno di un comandante caduto per la patria.</i>
Conclusione meravigliosa, piena di sentimento.
Ok, recensione decisamente non da me, non sono così sdolcinata di solito. Ma va beh.
Complimenti ancora,
Chiara. |