ciao spulciavo nel tuo profilo, ma sinceramente non ricordo come ci sono arrivata, comunque ho appena letto questa tua poesia che mi ha affascinata
''ho conosciuto la falsità,
e l’ho usata a mio vantaggio'' questi versi mi hanno colpita particolarmente sono molto forti, sinceri e soprattutto veritieri.
il finale lo trovo ancor più bello, ancora complimenti e spero alla prossima!

Sebbene non appartenga al genere di poesie che generalmente apprezzo, recensisco, perché mi è piaciuta moltissimo. Mi ha fatto riflettere su tante questioni rimaste irrisolte, che non affrontavo, tra me e me, da parecchio tempo. Che nel vivere ci sia qualcosa da capire, sebbene non ci sia dato di capirlo? Che la vita, dunque, abbia un significato intrinseco, un valore da conoscere, anche se non sarà mai possibile arrivarci? Ma, anzitutto, cos'è la vita? Le cose del mondo e del vivere sono forse accomunate da un fattore comune tale per cui si possa riunirle e riconoscerle in un'unica sostanza chiamata "vita"? O forse che "vita" non sia altro che una parola generica che comprende tante, piccole, atomistiche cose, ciascuna a sé stante, un'invenzione linguistica? ... Ma, al di là di tutte queste domandone, la tua poesia mi è piaciuta molto perché, negli ultimi due versi, è riuscita a darmi una sensazione di amara familiarità: la sensazione di vuoto che provo ogni volta che mi pare di aver capito qualcosa in più del mio vivere. Pare sempre che ci sia un gradino in più da superare! Così che, tempo fa, mi sono ritrovato a pensare che sia meglio non conoscere veramente la vita, rimanere nel limbo dell'immaginazione, così che le scoperte che avrei potuto fare mi apparissero sempre come l'ultimo scalino della conoscenza, dunque la verità. Ma illudersi consapevolmente è difficile! Ciao