Mi addentro.
Filo del rasoio. Scegliere: bene o male? Pazzia o ragione?
Juugo sembra parecchio incosciente.
Poi, quel saluto. Che risuona come un ordine, come un "Fermati", come un "Cosa stai facendo". E la risposta, che, per quanto Juugo si senta caldo, sembra... fredda. Più che fredda, impaurita. Dalla reazione dell'altro? Non so.
Contaminare l'aria di malattia e di morte... questo ha un che di poetico. E, oltre ad essere poetico, è opprimente. Un pò come doveva sentirsi Juugo.
Kimimaro aveva sapore di morte perchè quella dea implacabile lo stringeva al suo gelo. Fa rabbrividire. E rende molto l'idea dell'individuo e del pensiero dell'individuo, pensiero che gira propriamente attorno all'individuo.
Juugo guarda la morte tutti i giorni. La morte di altri, di sconosciuti, di gente che lui stesso ha ucciso. Di certo, quella non sembra vera e propria morte, solo un’uccisione, una delle tante uccisioni. Che non hanno nessun effetto su di lui, perché sono “la massa”. Perché alla fine non gli importa se la vittima è uomo o donna, vecchio o bambino, gli appartiene il suo ruolo di vittima e vittima deve restare.
Ma Kimimaro non è una delle solite vittime. Non è la sua vittima, pertanto, ignoto il perché di doverlo riconoscere tale.
Kimimaro è vittima della morte, che prima o poi vittimizza tutti… ma con lui ci è andata troppo giù. E’ stata troppo frettolosa, troppo indifferente. Troppo ghiacciata.
E trapassa come gelo anche il cuore del ragazzo, stando alle sue sensazioni.
Uccidere e sangue sono due parole usuali… non di morte. Solo usuali. Kimimaro che si appresta a morire non è usuale. E’ angoscioso, e struggente.
-Te ne vai. Un sipario. Suona come un “ti accingi a morire”. E’ crudo, forte… deluso. E’ un sussurro deluso, affranto. Un sussurro drammatico. Quasi patetico.
E la risposta, alla fine, è un “Sì, muoio” in altre parole.
Io ho bisogno di te.
Lo sai che è molto tenero, vero? Già, proprio tenero. Fanciullesco, se vogliamo. Suona come un “Perché lui può averti e io no?”. E la risposta è evidente.
La rabbia e l’impotenza che provava.. E’ evidente. Lo sa anche lo stesso Juugo.
La goccia si colorò di rosso, e Kimimaro non tornò più.
Malgrado la goccia sia rossa, la frase è fredda. Contrastante. Statica, rispetto all’insieme strambo dei sentimenti confusi di Juugo. L’ultima frase è fin troppo fredda.
Ricorda molto la fredda morte di Kimimaro nel manga, seguita poi da quella del suo maestro. Morti tacite. Fredde. Fuochi freddi, per restare in tema.
Ok, dopo la noiosissima vista d’insieme, passiamo al mio parere personale. (NOOOOOO!!!! NdQualcuno) (O_O Ndme) (Come se non avessi rotto già abbastanza… T-T NdQualcuno) (U.U Ndme)
Fine dello stacco.
La fan fiction è splendida. Le emozioni che mi ha provocato sono riportate sopra, e non credo che qualcosa da nulla possa farmi rompere così tanto.
Si vede, che ti ci sei impegnata. E’ davvero un bel lavoro, senpai.
Sono troppo felice che tu abbia scelto la coppia suggerita da me per questa fan fiction. Mi sento onorata.
Iji
P.S.: Perdona il casino... la fiction mi ha preso XD |