Bello il tuo capitolo e scritto bene, mi ha rattristato molto, però! Non saprei proprio cosa dire di più, credo tu sappia che sì Dorothy e gli altri lo avrebbero voluto ma ci avrebbero sofferto troppo e poi credo che lo scrittore volesse dirci che "la vita continua!"

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Angosciante. Davvero, non ci sono altre parole. Hai saputo esprimere il dolore dell'Uomo di latta in modo magistrale, che pochi riescono ad afferrare davvero - e il finale è straziante. Ti giuro che non me l'aspettavo, e mi ha intristita e colpita moltissimo.
Hai ragione, è un peccato che nel film non venga raccontata la triste storia del povero boscaiolo ridotto a creatura metallica privata dell'amore della sua donna. Perché questo è ciò che spiega meglio il suo desiderio di riavere un cuore: sa già com'è, perché gli è stato portato via, e dunque lo desidera ancor più ardentemente di come invece lo vorrebbe se non ne avesse mai avuto uno.
[Unico appunto: nel romanzo l'Uomo di latta non è affatto di "indole sanguinaria", perché uccide i suoi nemici solo quando costretto - addirittura arriva a piangere dopo aver calpestato un insetto - ma hai detto che non l'hai mai letto, perciò tranquilla, è una svista comprensibile e te lo dico solo perché è giusto fartelo sapere, tutto qui. Non si tratta di una critica. ^-^]
Complimenti davvero.
Fabi