Una storia davvero molto "delicata" e bella: ho sempre notato negli Al Bhed una genuina tendenza ad amare la loro terra, quella loro Home la cui distruzione piangono ma che sanno di poter comunque ricostruire tutti insieme.
Per questo motivo credo che tu abbia centrato in pieno la descrizione di questo particolare popolo, decisamente più sensibile del mondo Yevonita.
Brava, continua così. 

Ma che cosa adorabile, fresca e intensa eppure solare. è molto Sanubia ed è bello vedere un luogo al centro di una fanfic - un luogo assieme al suo popolo, in questo caso, ed entrambi poco trattati in questa sezione. Ci voleva! Ho amato in particolare l'ultimo paragrafo, mi sembra quello che spicca su tutti, come potenza delle parole, scelta del paragone e in quanto riassunto perfetto di tutto ciò che l'ha preceduto.
E ora vorrei pagine su pagine di Cid che tira su la pargola... X3

Inanzitutto, complimenti per la bellissima idea. Paragonare gli Albhed a fiori di cactus, reietti e odiati dal mondo, è un paragone delicato e dalla forza viva. Rikku ha paura dei fulmini, ma ama la sabbia e i fiori. Ha paura degli Yevoniti, ma almeno una volta avrebbe voluto visitare la grande rosa di Bevelle. Un piccolo fiore coraggioso, che non chiede nulla al deserto. Veramente complimenti per questa piccola perla -pardon, fiore- che mi ha fatto riscoprire una Rikku e una razza che sotto il mio strato di fan di Auron apprezzo ancora molto.