Leggere il tuo sms a scuola è stato un brivido. Cavoli, ho pensato, l'ha fatto davvero. Ha messo la parola fine a quel capitolo lungo e produttivo, ha messo fine allo spettacolo. L'unica cosa che mi resta da fare è applaudire fino a farmi sanguinare le mani. Le ho morse, le mie mani, e ho ancora i segni. Ad ogni parola di Christian i denti scattavano fulminei, per cercare di arginare gli occhi tremanti. Cazzo, Gin, sembra che tu abbia pubblicato questa storia per darmi la mazzata finale. Mi hai fatto stare male, sul serio. Sai bene che nell'ultimo periodo mi sto scavando dentro, sto cercando di capire cose di me che non comprendo minimamente, tento di guardare oggettivamente la vita e di coglierne la magnificenza, con risultati a dir poco pietosi. Cosa c'entra questo, dirai. Se c'entra.. Se c'entra.
Noi… noi non siamo niente, non siamo noi stessi. Siamo solo quello che ci sbattono addosso. Non saremo mai liberi. Io sono solo il tipico ragazzetto complessato, ma non voglio più esserlo, no.
Dimenticare. Gloria dice che lo aiuterà a dimenticare, che insieme i ricordi non saranno più niente.
I-io non voglio dimenticare. [...] Io non voglio più fare come mi hanno insegnato. Hai un problema? Puff! Fuma, bevi, drogati e dimenticherai ogni brutta cosa. No, no, Gloria, non voglio.-
Che schiaffo che mi ha tirato questa frase... I discorsi sul dimenticare sono tornati fuori, mi hai fatto pensare a ciò che in realtà ignoravo completamente, vuoi per ignoranza davvero o per il semplice chiudere gli occhi davanti all'evidenza.
Sto facendo una fatica del porco a scriverti queste parole, non so come esprimermi, ho dovuto cambiare frase almeno due volte perchè non mi ricordo come si dicono due parole. Ti rendi conto cosa significhi questo? Va beh, passiamo oltre.
Dimenticare, ecco, mi hai insegnato, ancor di più in questa storia, che fa schifo, dimenticare e soprattutto volerlo fare.
Sono sfatto e strafatto, in tutti i sensi. Sono stato drogato da questo fottuto mondo, dalle sue pubblicità, dalle suoi mondi di finto zucchero e di vera crudeltà.
Christian si sente fuori posto, si sente una bestia rara messa in gabbia e indicata da tutti, bambini o meno, con gli occhi spalancati e leggero disgusto.
-Questo mondo non mi appartiene, io cammino sentendomi come una specie rara venuta da un mondo sconosciuto, accettata solo perché indifesa e utile. Accettata solo perché facilmente addomesticabile.-.
Da subito ho avuto il dubbio che Christian fosse Billie Joe, ma mi hai fatto tribolare fino alla fine.
Mi hai profondamente confuso, con questa one shot. Così tanto da pensare "Ma che cazzo sta dicendo?".
Insomma, pensaci bene. Tu che mi illustri ogni santo giorno le meraviglie della vita, il bisogno di lottare lottare lottare senza lasciarsi mai sopraffare dallo sconforto, le piccole cose che valgono talmente tanto da farti venir voglia di lottare ancora, e poi mi sbatti in faccia Christian e tutti i suoi dubbi esistenziali, i problemi assurdi in cui IO mi ritrovo al massimo? Mettevo al lavoro i denti e pensavo "Vedi, vedi che ho ragione io!". Sembrava quasi che, attraverso Christian, anche tu la pensassi così.
Poi.
Poi Billie sente le risate dei suoi amici e ha una grande illuminazione. Tutto ciò di cui lui ha bisogno per non fare la fine di quel suo alter-ego, è di fianco a lui. Ha la forma dei suoi amici, delle esperienze che lo hanno segnato e lo hanno fatto irrimediabilmente crescere e cambiare. Solo gli stupidi non crescono, non cambiano idea.
Questa è stata la mazzata finale, sai? E' stata una specie di sorrisino amaro, che mi voleva dire "Vedi? In te c'è tutto quello che ti serve per andare avanti". E così sì che mi sono sentita bene *ironia al massimo*. Bello pensare che forse non ho nemmeno più la voglia di trovarle, quelle cose per cui varrebbe la pena continuare a stringere i denti e fare a pugni con il mondo ogni giorno. In fondo, io dico sempre che siamo tutti un po' amanti del vittimismo. Non riesco a togliermelo di dosso, questo "gusto" nel farsi passare per incompresi. Oh, poverina l'Anna. E poverino Christian.
Eh no, cari. Quello che vi ci vuole è un bel calcio nel culo, una scossa che mi apra finalmente gli occhi.
Tu me ne hai date parecchie, di queste scosse, tra storie e chiacchierate varie.
Questa tua ultima meraviglia è un insegnamento, un promemoria che devo tenere a mente. E lo farò, te lo assicuro. Mi rimarrà stampato nella testa.
Non sono forte, non lo sarò mai. Ma con te... Non trovo le parole un'altra volta.
Ma con te tutto viene messo in discussione, mi scuoti e lo fai con vigore. Tu sai quello di cui ho bisogno, con il tuo "spirito da crocerossina", con l'egoismo che ti spinge ad aiutare chiunque. Sei tu, che lo chiami egoismo. Per me è forza, ed è croce. Te ne vai da EFP, ma spero che tu rimanga ad orbitare sul pianeta Anna per molto, molto tempo.
La storia è grandiosa, mai da una canzone era stata tirata fuori una trama del genere. La nascita di Before dthe Lobotomy è quella che di sicuro ha fatto parlare più di se, nelle aule congressuali della mia testolina.
Per il resto, la persona che si nasconde dietro al nickname... Beh, quella non basterebbe un anno per capirla. Perché forse nemmeno lei si capisce a fondo. Perdona la recensione contorta, in cui non capirai tutto, magari. Basta una parola in chat e ti spiegherò tutto. Ginnyx, sei odio e sei amore, e quella "x" è la tua essenza. Questo è un giorno non triste, perché so che preferisci così. Questo tuo ultimo inchino avviene con il sorriso sulle labbra. E per riflesso, allora, mi sforzo di sorridere anche io.
Applaudo con veemenza, mi fanno male le mani. Quante cose che mi hai regalato!
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